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SUM OF R Orga Czar Of Revelations/Cyclic Law 2017 SVI

Nebbie spettrali scendono ancora dalla Svizzera con i Sum Of R, progetto musicale che si inserisce nella scena dark ambientale attraveso un terzo disco sviluppato dopo una serie di cambi di formazione ed un lieve mutamento nella direzione artistica. Nati circa dieci anni fa dalla mente del chitarrista Reto Mäder, i Sum Of R hanno iniziato il loro tragitto con i suoni piuttosto ostici di una drone music metallica ed industriale debitrice di gruppi come Sunn O))), fino ad affinare il proprio stile per arrivare a questo rarefatto ed impalpabile "Orga": oggi i Sum Of R sono praticamente un duo composto da Mäder e Fabio Costa, si sono ripuliti degli orpelli più duri in favore di un approccio più cameristico, intimista e tipicamente dark ambient, con soluzioni da soundtrack horror contemporanea e le doverose catalessi drone post rock strumentali che ricordano un po’ gruppi storici come Tarentel e molto le progressioni apocalittiche di Tribes Of Neurot. Nonostante le premesse un po’ claustrofobiche il suono è dinamico quanto basta per variare a più riprese situazioni ed atmosfere, in un processo di decostruzione che ambisce ad una musica in grado di muoversi in libertà nelle sue diverse sfaccetature, quindi i gradi di oscurità in "Orga" tendono a variare sensibilmente di brano in brano, dal nero più cupo al grigio più opprimente, che siano passaggi monolitici e cadenzati da una batteria che rintocca a morto i propri colpi, oppure brani in cui i suoni diventano sempre più impalpabili ed astratti, suoni e rumori che tendono a fondersi in un unico mantra ipnotico che penetra e direttamente a fondo nella psiche di chi ascolta, in un susseguirsi di atmosfere crepuscolari e un po’ sepolcrali. Ci sono momenti di tribalismo arcano alla Steve Roach ed ambizioni indutrial-drone-apocalittiche, con interessanti velleità dark folk psichedeliche, che richiamano i rituali urbani ed oscuri di Tribes Of Neurot, forse uno dei principali punti di riferimento per i Sum Of R, e Swans; non mancano i neoclassicismi decadenti sulla scia di Amber Asylum che imprimono al disco un alone di spessore intellettuale che non guasta... "Orga", come lascia intendere il titolo, è un lavoro organico e di fatto coerente nelle sue macabre litanie, l'intento è quello di creare una musica introspettiva in grado di guidarci verso territori oscuri ma pregni di significato e direi che il risultato mi sembra raggiunto...



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Giovanni Carta

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