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STRATOVARIUS Destiny T&T 1999 FIN

Chi conosceva gli Stratovarius del vecchio e bellissimo "Visions", forse, ascoltando questo "Destiny" si chiederà dove sono finite le ispirazioni progressive metal che tanto hanno dato al loro stile. In questo nuovo lavoro dell'ormai famoso gruppo nordico mancano o quasi doppio pedale, tempi dispari e vere e proprie cavalcate, lasciando il posto a melodie e schemi musicali più semplici, pur conditi con ottima tecnica e con la poliedrica voce del cantante Timo Kotipelto. I testi ripropongono un mix di fatalismo e storie d'amore raccontate con un Inglese meno fantasioso dei precedenti album, dove a volte la metrica imponeva curiose variazioni sul tema. L'ascolto di questo cd riserva qualche sorpresa: se "Destiny", forte di un patos iniziale notevole e "SOS" sembrano legate tra loro per strumenti usati ed atmosfera, in "No turning back" siamo davanti ad un classico ritmo veloce, regolare e con una durata abbastanza ridotta. Poco dopo iniziano tre brani più lenti dove la passione della voce e la sapiente unione di violini di estrazione classica e chitarra elettrica merita più di una lode, con particolare riferimento a "Venus in the morning". I due brani finali, con un limpido suono di clavicembalo, si dilungano su un quattro quarti fin troppo lineare, ma molto orecchiabile. Questo commento si può, in pratica, estendere a tutto l'album, che si fa ascoltare alla grande ma non lascia a bocca aperta come, forse, ci si aspettava.

 

Lorenzo Corsani

Collegamenti ad altre recensioni

STRATOVARIUS Visions 1997 
STRATOVARIUS Infinite 1999 

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