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TRESPASS (ISR) In haze of time Musea 2002 ISR

Il nome di questo gruppo israeliano non pare il massimo dell'originalità, ma il gruppo stesso assicura che non ci sono diretti riferimenti all'omonimo album dei Genesis. D'altra parte si può anche crederlo, ascoltando la musica che propongono, di certo più imparentata con gli EL&P che con Gabriel e soci. A dire il vero il riferimento (musicale) più diretto che mi sento di additare è coi Trace. Le 7 tracce del CD sono di un brillante Progressive rock classico, leggermente jazzato e con molti elementi classici, fortemente condizionato dalle molte tastiere suonate in modo virtuoso da Gil Stein (che si occupa anche delle poche parti di chitarra) sulle quali spicca l'imperioso ruolo dello Hammond. La musica è molto complessa ed articolata; non c'è un brano, o anche un intero minuto all'interno di uno di essi, che cominci e finisca allo stesso modo, tutto però non fine a se stesso ma ripercorrendo uno spirito Prog tipicamente '70s che ultimamente non era stato dato ascoltare molto spesso. Pollice verso sul fronte dell'originalità quindi? Forse... ma se proporre musica originale su un background già utilizzato in passato significa non essere originali, allora viva la non originalità! Ad ogni modo non si può proprio parlare di clonazioni o di mancanza di idee proprie da parte dei Trespass. Senza dubbio l'album rimane sempre su livelli gradevoli, non pesanti e con atmosfere sempre ariose e gioiose; dev'essere un vero spettacolo poterseli gustare dal vivo. Interessanti le continue rincorse tra accenni classici barocchi e ritmiche jazzate, giocose e frutto di ispirazione genuina; divertente il brano di chiusura, una sorta di blues suonato alla Bach con divertissement folkeggianti. Insomma, in sostanza si tratta di uno dei migliori album di Prog sinfonico degli ultimi tempi, e di sicuro uno dei più piacevoli da ascoltare e riascoltare.

 

Alberto Nucci

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