I francesi Travelling realizzarono quest'unico album (diventato ben presto una rarità ricercata dai collezionisti) nel 1973 con una formazione che comprendeva Yves Hasselmann (tastiere e voce), Jacques Goure (basso) e Roger Gramillot (batteria). Visti la strumentazione e l'anno di uscita di "Voici la nuit tombee", si potrebbe immaginare di trovarsi di fronte ad un gruppo che segue la scia di ELP. Nulla di più sbagliato! La proposta dei Travelling, infatti, deve moltissimo alla scena canterburiana e ai Soft Machine dei primi due album in particolare. Hasselmann sembra aver appreso al meglio le lezioni di Mike Ratledge, fondendole con adeguate combinazioni jazz-rock, ed anche le parti vocali riportano alla mente il caldo cantato di Robert Wyatt. Sperimentazioni che rievocano Zappa e interessanti improvvisazioni strumentali fanno bella mostra nei 35' che compongono il cd, a partire dalla suite d'apertura, che dà anche il titolo all'album. Quella che era la seconda facciata del 33 giri originario, invece, è composta da 5 brevi canzoni, che, pur mantenendo inalterata l'influenza canterburiana, evidenziando maggiormente le inclinazioni jazz-rock del gruppo. Un album che merita attenzione e il cui acquisto è consigliato soprattutto a chi ama i gruppi di Canterbury.