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TEARS Falling certainly autoprod. 2005 GRE

Promettono lacrime questi greci impiantati nel Regno Unito, e le lacrime cadranno certamente, come specificato nel titolo, non tanto per i contenuti malinconici e depressivi di tracce che prendono il nome di "Self Destruction", proposta come suite in tre movimenti staccati, quanto per la proposta musicale di scarso valore artistico. Il pensiero vola a certe produzioni di metal melodico degli anni '80, riproposte con un lavoro di produzione approssimativo: siamo d'accordo che si tratta pur sempre di un'autoproduzione ma è anche vero che oggigiorno non è difficile fare di meglio a livello tecnico. La traccia di apertura è una ballad alla Queensr˙che, con pianoforte e chitarra acustica, un brano piuttosto semplice ma sicuramente fra gli episodi più equilibrati di questo mini CD. Con la mini suite (di circa 11 minuti) già citata il gruppo cerca di proporci qualcosa di più elaborato: i suoni si irrobustiscono e sfondano a pieno campo nel metal con cori trionfali, ritmi power, assoli veloci di chitarra e inserti di pianoforte ad ingentilire un minimo delle sequenze abbastanza energiche. A queste fasi più serrate la band alterna degli intermezzi lenti, tanto per accentuare la loro vena angosciante e depressiva. La terza parte della suite è certamente di atmosfera ma i cori, che vorrebbero essere tragici, nella loro malinconia, risultano invece quasi grotteschi. Con "Time Master" i ritmi si rifanno irruenti con riff serrati e cadenzati e cori in cui viene proposta la sfruttatissima rima fra "master" e "faster" che rende quasi inevitabile l'associazione mentale con "Master of Puppets". Dopo la brevissima e graziosa "A Beginning After Each End" il gruppo inserisce una traccia fantasma, preceduta da un monologo, che lascia un po' il tempo che trova. Speriamo che la band riesca a farsi strada in modo più convincente con il prossimo album perché questo sicuramente non li porterà troppo lontano.

 

Jessica Attene

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