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TELIOF Is it? autoprod. 2007 ISR

Come in altre parti del mondo, anche in Israele pare ci sia un discreto risveglio prog. Questo gruppo, fortemente influenzato dai caratteri religiosi del popolo ebraico, è all’esordio discografico e presenta un lavoro che dimostra, invece, una notevole esperienza. Ad eccezione della cantante canadese, tutti gli elementi sono israeliani e sono accompagnati da molti elementi “guest” tra cui vari strumentisti e coriste. Sei brani brevi e una lunga suite a chiudere un lavoro dalle sonorità piuttosto particolari sia nelle parti strumentali, sia in quelle cantate. Per trovare ad ogni costo delle influenze e delle similitudini musicali si potrebbe tirare in ballo Mike Oldfield, i Renaissance, i Curved Air, Steve Hackett, senza tralasciare un’impronta classica e una jazz con qualche reminescenza dei conterranei Fourteen Octaves.
Non certo un disco complesso, specie nella prima parte fatta essenzialmente di preghiere in musica, molto ariose con cori ampi e ben strutturati, ma nemmeno un dischetto semplice, semplice. Quasi interamente strumentale la suite, giocata su repentini cambi con molte parti acustiche e accenni folk piuttosto interessanti, grazie anche all’utilizzo di strumenti tradizionali e di un flauto pastorale, piacevole e trasognato. Prettamente di stampo prog, questa suite, altalenata anche con momenti più avanguardistici, non ci priva di momenti veramente carini con qualche vago sapore cameliano e zappiano, anche se il grosso delle sonorità lo si deve all’Oldfield di fine anni ’70.
In disco molto piacevole che consente un ascolto rilassato senza impegno per la prima parte e un po’ superiore per la suite che, con i suoi 24 minuti di amabili trovate, vale l’ascolto di tutto il lavoro.
Fino all’uscita del CD (per ora non fissata) tutto il lavoro è scaricabile gratuitamente e legalmente dal sito del gruppo, la qualità è quella che è, ma un passaggio rende l’idea del lavoro.

 

Roberto Vanali

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