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TANGER Mundos paralelos Viajero Inmovil 2008 ARG

Quarto album ed ennesima conferma per la creatura di Luis Colucci, bassita e tastierista che rappresenta il fondatore e l'anima compositiva dei Tanger. Viene confermata la formazione del precedente "Ciudad", con il flauto onnipresente di Damián Lois, che disegna le principali linee melodiche dell'album, la batteria di Ignacio Martínez e la ruvida chitarra di Eduardo Ferreyra. Anche lo stile musicale replica in maniera quasi fedele quello proposto nel precedente lavoro, anche se in questo caso forse le atmosfere sono più soffuse e la musica più amalgamata, forse perché la chitarra o le tastiere sono in certi frangenti meno in primo piano, ma si tratta comunque di particolari minimi. Il risultato è ottimo e la recensione potrebbe anche finire qui, dal momento che chi ha già ascoltato i Tanger sa bene cosa aspettarsi e correrà quindi immediatamente ad acquistare anche questo album. Per chi invece non ha ancora avuto il piacere di assaporare questa musica dalle sfumature esotiche e dalle melodie suadenti, possiamo rievocare alcune caratteristiche salienti che ce la fanno amare particolarmente. L'approccio è molto fresco e vivace e possiede tutto il calore ed i colori delle produzioni argentine. Lo stile abbraccia il prog sinfonico con intriganti spunti jazz rock, con riferimenti che, nella migliore tradizione della band, ci riportano ai Camel, ai Jethro Tull e ai King Crimson. Gli intrecci melodici sono assolutamente deliziosi e sono resi interessanti da leggere spolverate di psichedelia. La musica progredisce in maniera morbida, a volte piacevolmente pigra, a volte è appena tratteggiata, arrangiata quasi in maniera minimale, altre volte si fa invece più complessa, ma senza mai adulterare il gusto delle melodie che rimangono l'elemento cardine dell'album. I suoni sono vintage e hanno un che di polveroso e sono l'ideale per questo tipo di musica. Le parole ovviamente non saranno mai adatte a descrivere con appropriatezza quello che si prova ad ascoltare questo album, quindi il suggerimento migliore è sempre quello di lasciare giudicare alle vostre orecchie.

 

Jessica Attene

Collegamenti ad altre recensioni

TANGER La otra cara 2002 
TANGER Ciudad 2006 

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