Home
 
TALISMA Quelque part Unicorn Digital 2008 CAN

I Talisma, progetto del bassista Donald Fleurent, sono giunti al loro terzo album in studio con un balzo qualitativo ed artistico a dir poco notevole. Prima di tutto bisogna segnalare che da terzetto si sono espansi a sestetto, con l'aggiunta del chitarrista Marc Filiatrault, di un secondo batterista, Alain Boyer, e della splendida voce di Florence Bélanger che, seppure relegata soltanto in qualche traccia, rappresenta comunque una novità di un certo rilievo. Già avevamo avuto modo di apprezzare le qualità tecniche di questi musicisti ma in questo caso le loro doti sono state messe al servizio di un operato ricco di idee e riferimenti musicali, non più così freddo come in passato, ma attraente e particolare. Le composizioni qui contenute si basano soprattutto sui contrasti e accostamenti di elementi sonori fra loro agli antipodi e spesso stridenti, in maniera tale da creare un insieme a suo modo coerente e piacevole e allo stesso tempo ostico e mal digeribile. Non è semplice spiegarlo ma l'effetto finale è senza dubbio particolare: capita che la dolcezza delle melodie strida con la scelta di suoni un po' troppo rumorosi o che la sinfonicità di alcuni passaggi contrasti con arrangiamenti un po' troppo ingarbugliati e complicati. Sicuramente non è un disco che ti entra in testa ad un primissimo approccio: è come se la nostra mente dovesse assimilare prima in maniera analitica i singoli passaggi ed in un secondo tempo ricostruirli in una visione globale. L'incipit sembra una passeggiata: "Introssimo" è un pezzo di puro prog sinfonico con tonnellate di tastiere e un basso intraprendente, a metà fra i Rush e gli Yes, che procede come una cavalcata festosa ed epica, ma l'ascoltatore, che a questo punto crede di potersi bere l'album in un sol sorso, non sa cosa si nasconde dietro l'angolo… "Basse de Fou" è qualcosa di burlesco, un po' alla Lars Hollmer, suonata a ritmi serrati come se si trattasse della colonna sonora di una scenetta comica… ma il gioco è per ora ancora "sopportabile"… ecco che la complessità cresce e le sovrapposizioni sonore danno vita ad un prodotto sempre più complicato. Con "Ibliss" i suoni si fanno tecnologici, la musica si appesantisce di riff di chitarra taglienti, le tastiere sono monolitiche e si ricorre persino a contaminazioni industriali che metteranno a dura prova i nostri nervi. I momenti più belli dell'album sono secondo me quelli in cui la voce jazzy di Florence si mischia alle note quasi flamenco della chitarra acustica e ad insolite fragranze progressive con suggestioni finali che oscillano fra i Minimum Vital e gruppi più moderni e spigolosi come i Karcius. E' questo il caso di "Iseult" e della bella title track, in cui melodie vocali ariose, che sembrano quasi risuonare in una stanza vuota, sono dissonanti rispetto alla musica che si perde fra guizzi fusion e suggestioni Genesisiane. "L'aube" torna a farsi rumorosa fra sequenze dark gotiche e perversioni quasi Zeuhl, spezzate infine dalla potenza di irreali e romantiche aperture sinfoniche, con tanto di Mellotron, che crescono progressivamente e che alla fine del pezzo si interrompono bruscamente. Inutile a questo punto continuare traccia per traccia: o vi ho confuso a dovere le idee oppure ho stuzzicato la vostra curiosità. Potrei parlarvi della spagnoleggiante "Modale" o di altre bizzarrie contenute in questo album ma i possibili esiti saranno comunque due: amerete questo album oppure lo odierete ma pur sempre, in un modo o nell'altro, ne sarete attratti! Una delle uscite più stuzzicanti dell'anno.

 

Jessica Attene

Collegamenti ad altre recensioni

TALISMA Chromium 2005 

Italian
English