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TRI YANN Le concert des 40 ans Marzelle 2012 FRA

Se qualcuno mi venisse a dire che i tre Giovanni di Nantes (Tri Yann an Naoned in bretone) hanno strane idee in testa non potrei certamente dargli torto, considerando gli eccentrici copricapo che sfoggiano durante i loro concerti. Ma fate attenzione, l’aspetto scenografico è solo una delle tante carte a disposizione di questo gruppo che, dopo quaranta e più anni di onorata carriera, continua a dare prova di grande creatività, con contenuti musicali validi, in continuo rinnovamento, e sempre ricchi di riferimenti storici, culturali e sociali ma allo stesso tempo conditi di tanta ironia. E’ proprio dal vivo che i Tri Yann danno il meglio di sé per la loro capacità di trascinare, coinvolgere e divertire il pubblico che a sua volta li ripaga con tantissimo affetto. Certo, qui i Tri Yann giocano in casa, è stata infatti scelta per essere immortalata in questo doppio CD e DVD la loro esibizione integrale al porto di Lorient in occasione del festival interceltico dell’Agosto del 2011, ma posso assicurarvi che il loro seguito è sempre ben nutrito e fedele e vedrete sempre qualche bandiera bretone bianca e nera sventolare fra la folla, anche lontano da casa. Il repertorio scelto per l’occasione è ricchissimo e comprende sia alcuni nuovi brani (otto in totale) tratti dall’ultimo album in studio “Rummadoù”, uscito nel 2010, che pezzi divenuti ormai dei classici immancabili, come la celebre “Jument de Michao”, in una vivace versione elettrificata che diventa puntualmente un’occasione per far cantare il pubblico, qui scatenatissimo anche sotto la pioggia battente, e per far sfogare un po’ il chitarrista Jean-Luc Chevalier, che vanta tra l’altro un passato nei Magma e una storia con i Tri Yann che dura dal 1988. Il vecchio ed essenziale folk acustico degli esordi viene notevolmente arricchito ed un pezzo come “Dans le prisons de Nantes”, ripreso dal primo album del 1972, ne esce decisamente rinfrescato con nuovi elementi percussivi e un sound più dinamico. Lo stesso possiamo dire per la “Chanson de Pelot D’Hennebont”, tratta invece da “Suite Gallaise” del 1974, con la splendida cornamusa di Konan Mevel ed il violino di Christophe Péloil. Dallo storico album “An héol a zo glaz” (1981), indimenticabile anche per i suoi contenuti ecologici (fu scritto contro la costruzione di una centrale nucleare sulla costa bretone), viene presentata una sequenza della suite conclusiva, “Kan ar Kann”, che rappresenta ormai un momento topico dei concerti dei Tri Yann, con le sue polifonie e l’immancabile e atteso assolo di Jean-Louis Jossic allo chalémie, uno strumento a fiato antico, dalla forma allungata, molto suggestivo, sia visivamente che dal punto di vista sonoro. Da notare la partecipazione di un’intera orchestra di cornamuse e bombarde (Le Bagad Brieg) che entra in scena per “Divent an dour”, uno dei motivi più noti in assoluto della tradizione celtica e che rappresenta quasi un inno di fratellanza culturale e per questo è molto sentito sia dalla folla che dai musicisti stessi che la interpretano con grande passione. La stessa orchestra rimane sul palco per un divertente mix di musica celtica “Salsa du Doron” e torna infine per “The Eyes of My Bonnie Mary”, cantata nella versione in studio da Simon Nicol dei Fairport Convention e qui interpretata dall’ospite Jimme O’Neil del gruppo The Silencers. Fra i momenti più commoventi vi è certamente l’interpretazione di Jean-Paul Corbineau della ballad “Complainte de Marion du Faouët”, uno dei momenti più belli dell’ultimo album in studio, preceduta, ma solo nel DVD, dal racconto della storia di questa sfortunata brigantessa dai capelli color del sole al tramonto, interpretato in maniera a dir poco teatrale da Jossic, il grande istrione della compagnia. L’opera contiene il concerto quasi per intero e rappresenta allo stesso tempo un esempio molto completo di quello che la band porta attualmente in scena: due ore circa di meravigliosa follia ed allegria. Non viene trascurato assolutamente nulla, dalla composizione della scaletta, alle luci, ai costumi, all’interpretazione dei pezzi e ne esce fuori un prodotto eccellente e di grande intrattenimento, che scorre in maniera divertente senza dare mai segni di cedimento. Non si tratta della semplice esecuzione di uno spartito musicale ma di uno spettacolo in piena regola, arricchito da tante trovate, elementi di novità, in cui tutto è curato nei dettagli, dall’inizio, con l’entrata in scena spettacolare con i costumi sgargianti sulle note di “Na I Rio”, alla fine, con “Je m’en vas” (dall’album “Le Pélégrin” del 2001) che fa capire senza equivoci che il gruppo non concederà per la serata un ulteriore bis. L’atmosfera del concerto si percepisce chiaramente e tutto sembra quasi come una grande festa con i Tri Yann, il cui nucleo storico è rimasto assieme fin dall’inizio della loro carriera, che sembrano davvero quei vecchi amici che conosci da tanto tempo e che ti fa piacere riabbracciare. Se siete dei fan a quest’ora avrete sicuramente già fra le mani questo nuovo lavoro perché ha un appeal davvero irresistibile per chi ama i Tri Yann. Se vi state avvicinando da poco a questa band, fondamentale nell’ambito del folk-prog francese, un’esperienza dal vivo (anche virtuale attraverso il DVD) è assolutamente consigliata. I CD ed il DVD possono essere acquistati anche separatamente e nel DVD potrete trovare un documentario bonus di ventisei minuti, ovviamente in francese e senza sottotitoli.


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Jessica Attene

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