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TRISTAN PARK A place inside Cyclops 1995 USA

Dei TRISTAN PARK si sa che sono americani e che hanno già pubblicato un album, prima di questo. A proposito di questo primo album, non uscito per la Cyclops, si sa che non si tratta di un vero e proprio capolavoro, né di un album di Progressive rock. Non avendolo ascoltato, ma avendo invece ascoltato questo "A place inside", posso azzardare che il gruppo non abbia fatto molti passi in avanti, se non forse nel rendere più consono ai canoni del new Prog inglese la propria musica. Sono riusciti piuttosto bene in quest'intento, visto che nei 12 pezzi del CD si possono ascoltare non poche influenze e somiglianze, tanto da rendere il tutto quanto di più tipico si possa pretendere. Principalmente si parla di Jadis, arrivando al capitolo somiglianze, sia per la costruzione dei brani, sia per la voce del cantante, ma anche di Abel Ganz, Pendragon e Shadowland, tutti gruppi che fanno del Prog melodico, il proprio cavallo di battaglia. Naturalmente i TRISTAN PARK non raggiungono i livelli compositivi e qualitativi delle bands suddette, quindi ciò che abbiamo è un album orecchiabile, gradevole per qualche spunto di chitarra o tastiere, abbastanza ben costruito, ma sinceramente lontano dall'essere degno di raccomandazione per palati abituati ad un Progressive rock di medio cabotaggio. Non è vero che il Prog necessita forzatamente di brani lunghi, ma i 12 di quest'album sono tutti intorno ai 5 minuti e non offrono molto di che parlare.

 

Alberto Nucci

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