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VALINOR'S TREE Kingdom of sadness autoprod. 1998 SVE

Una copertina dai toni scuri... cupi; un booklet scarno; quattro titoli riportati sul retro e accanto ad essi quattro minutaggi da 10 minuti o più; e poi... il suono di un Mellotron che, incantatore, sembra prometterci l'ennesimo splendido capitolo della bella saga svedese del Prog. Il capitolo non è splendido... è solo interessante... il che comunque non è poco. Lungi dal ripercorrere le orme dei Sinkadus, giovani e talvolta goffi ripropositori della vincente formula Änglagård, questi 4 ragazzoni di Falköping ci offrono un Prog più grezzo, talvolta ruvido. Sicuramente i modelli dei Valinor's Tree sono ben noti ed identificabili, ma va dato loro atto di non cercarli a tutti i costi ed acriticamente. L'inglese casereccio del cantato penalizza un po' la riuscita di questo disco, ma la musica sopperisce a più riprese a questa (tutto sommato sopportabile) stortura. I quattro lunghi brani presentano ingenuità e qualche piccola clonazione, ma il tutto ha un sapore genuino; non si può certo parlare di capolavoro, ma gli elementi per interessare e, perché no?, affascinare i cultori di Progressive scandinavo ci sono tutti. Il Mellotron si sente solo nelle note iniziali, ma non mi sembra obiettivamente una nota d'eccessivo demerito per questo gruppo.

 

Alberto Nucci

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VALINOR'S TREE And then there is silence 2000 

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