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VV.AA. Melody Mirror vol. 001 Music Term/Poseidon Records 2002 JAP

Il primo volume di questa serie di raccolte promozionali ci offre un'ampia panoramica su alcuni fra i nomi più validi e promettenti della scena giapponese, per essere più precisi in questa raccolta sono coinvolti otto gruppi musicali provenienti da differenti esperienze artistiche ma accomunati dall'esigenza di esplorare e sperimentare sonorità inedite o più in generale poco esplorate. I KBB, recente rivelazione del prog rock di matrice sinfonica, aprono le danze con un pezzo dal grande impatto ritmico e melodico, "Hatenaki shoudou", già presente sul disco d'esordio e caratterizzato dall'eccellente prova del violinista Akihisa Tsuboy. Seguono i Round House con una bella versione dal vivo della loro "Inori", un tipico e piacevole esempio di jazz-rock strumentale privo però di quel tocco d'originalità che potrebbe fare la differenza. Gli Head Pop-Up si rifanno invece alle più classiche atmosfere del prog-sinfonico: nulla di memorabile, eppure "Rinne", estratto dall'ottimo disco d'esordio "Tokusen Burari Tabi", pur non essendo il brano più rappresentativo del gruppo rimane sempre una composizione molto appetibile per i fan del prog-rock, se vogliamo, più tradizionale. I Quikion invece invece si presentano con una canzone molto carina e malinconica, "Train Song", una via di mezzo fra il pop tipicamente giapponese ed influenze folk marcatamente europee. Con Piranezi e Sixnorth ritorniamo ad eplorare i territori del jazz-rock meno scontato: i Piranezi in realtà non hanno avuto l'occasione di pubblicare nulla, i due brani presenti su questo cd, "System" e "Gorge", sono da considerarsi quindi come una sorta di oscura presentazione di un volenteroso gruppo musicalmente accostabile a King Crimson e Magma ma penalizzato purtroppo da una qualità sonora poco gradevole e da alcune incertezze strumentali; "Circular Pinx", un brano sottilmente in bilico fra musica classica e jazz ambientale, estratto dal "I'm Here in my Heart" dei Sixnorth, è probabilmente uno dei brani più belli di questa raccolta ed in particolar modo si fa apprezzare per le ottime doti vocali della cantante. Dopo aver ripreso il respiro con i Quaser e la loro energica versione live di "King of Pancrase", un estratto dal loro ultimo disco "Remergence", la raccolta si chiede nel migliore dei modi possibili con "Storm Bird Storm Dreamer" dei Bondage Fruit, ovvero una lunga e psichedelica cavalcata strumentale elettroacustica di undici minuti particolarmente dinamica ed evoluta nella sua struttura.

 

Giovanni Carta

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