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VIVAHEAD Cosmic dunce Pulper Music Prod. 2003 UK

Sinceramente non mi aspettavo nuove pubblicazioni da parte dei Vivahead, duo elettronico proveniente da Warrington, perché se inizialmente potevamo considerare Vivahead come un semplice capriccio creativo di Gill Lewis (Psychiatric Challenge, Resindust), l'ulteriore pubblicazione di altri titoli, fra cui quest'ultimo "Cosmic Dunce", ci fa credere diversamente... mi chiedo, dunque, se ci sia da preoccuparsi, non tanto per una mancanza di un interesse generale verso la musica dei Vivahead, ricca comunque di spunti interessanti, ma piuttosto per l'incompiutezza di certe idee e per una fastidiosa pretenziosità di fondo. Non si può negare che Gill Lewis e Neil Packer abbiano mantenuto nel tempo una certa coerenza ed un filo logico compositivo, però, se escludiamo forse "Lavatory Studies", probabilmente il loro disco più equilibrato ed originale, Vivahead rischia di affondare nella palude del pastiche stilistico: irrisolti frammenti di pseudo avanguardia contemporanea si alternano confusamente ad una serie di acidi jingle jangle futuristi che, nei migliori dei casi, suonano come degli Aphex Twin in piena trance robotica alla Kraftwerk. Insomma, cose strane non proprio facili da comprendere, specie per chi ha della musica una concezione del tutto ordinaria. C'è da osservare, fortunatamente, che in "Cosmic Dunce" si è persa la tendenza per le suite monumentali (minimo venticinque minuti) che hanno caratterizzato i CD precedenti, della noiosa attitudine trance-minimale non vi è quasi traccia, ed in più ci sono due o tre motivetti strampalati davvero carini...

 

Giovanni Carta

Collegamenti ad altre recensioni

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VIVAHEAD Lavatory studies 2002 

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