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VV.AA. The Spaghetti Epic (six modern prog bands for six '70 prog suites) Musea 2005

Non ho mai amato il cosiddetto Spaghetti Western... forse è anche per questo che non riesco ad appassionarmi ascoltando questo nuovo progetto del magazine finnico Colossus, inteso a dare un'interpretazione musicale di stampo Prog italiano anni '70 del film "C'era una volta il West". Il progetto vede la partecipazione di sei bands, ognuna alle prese con una suite di 20 minuti o poco più che illustri una diversa fase della narrazione; il tutto ci porta quindi ad avere due CD con un totale di 134 minuti (2 ore e 14') di musica! Una prova a dir poco impegnativa per qualunque ascoltatore che rischia di fiaccare ogni tipo di resistenza. Le bands che qui troviamo sono in maggioranza italiane; abbiamo infatti Randone, i Tilion ed i Taproban a rappresentare il nostro paese, affiancati dagli Haikara, dagli olandesi Trion e da La Voce Del Vento, un progetto estemporaneo dietro cui si celano i britannici Andy Tillison e Guy Manning.
La suite è forse l'essenza del Prog, la prova cui ogni band che senta di suonare questa musica si sottopone, prima o poi. Essa tuttavia dovrebbe essere qualcosa di spontaneo e senza forzature; ecco perché queste sei suite mi danno l'impressione di essere poco ben studiate e messe su in poco tempo, tra composizione e registrazione, con qualche idea musicale artificiosamente diluita onde raggiungere il minutaggio richiesto e tremendamente ripetitive. Il risultato musicale è ad ogni modo affascinante ed abbastanza unitario, pur nel rispetto degli stili delle singole bands partecipanti, rispettando piuttosto bene l'idea iniziale. Fondamentalmente, ed armandoci di tanta pazienza e tempo da dedicare ad un ascolto attento, le sei composizioni sono gradevoli e godibili, senza veri e propri passi falsi. Le ritmiche sono costantemente pacate e diluite, con ben poche impennate; è molto difficile dire quale suite sia la migliore del lotto, sia perché ognuna ha i suoi momenti topici e di maggior coinvolgimento, sia anche perché le proposte sono abbastanza omogenee. Randone è senz'altro la band che maggiormente utilizza tastiere analogiche, ma anche i Trion non sono da meno in questo. Incredibile a dirsi, i finlandesi Haikara hanno composto la musica che maggiormente vedrei come colonna sonora di un film del genere.
Forse sono stati messi troppi paletti alla libera ispirazione delle bands che hanno accettato di partecipare, ma in definitiva si tratta di un'opera il cui acquisto va ponderato severamente e che alla resa dei conti non delude e riesce ad avere le attrattive giuste per ogni prog-fan.


 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

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