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VV.AA. Eyewìtness: A tribute to VDGG Mellow 1995 ITA

Basta con i tributi. No, non è un proclama politico in vista delle prossime elezioni, ma soltanto una invettiva contro una pratica ormai incontrollata che infesta il mondo musicale, e che da qualche tempo sembra stia cominciando a prender piede anche sul piccolo pianeta del progressive. Scusatemi l'inizio polemico - che in nessun modo vuol essere rivolto in particolare contro la Mellow Records - ma vista l'assurda dimensione che il fenomeno ha raggiunto nel mondo delle major, non mi stupirei se, dopo quelli ai grandi dei Settanta, cominciassero a comparire tributi anche per Marillion, I.Q., Twelfth Night e via dicendo. Il che, a mio modo di vedere, comincerebbe ad essere un po' troppo. Detto questo, alla luce degli omaggi dedicati ai vari Pink Floyd, Genesis, Yes, Ange eccetera (e altri sono in arrivo), non doveva sussistere alcun dubbio circa il fatto che il tributo ai VAN DER GRAAF fosse cosa dovuta. Tanta è l'importanza che la band ha avuto nella definizione e nell'evoluzione del progressive, che ci saremmo quasi scandalizzati se questo non fosse arrivato. Tuttavia rimane un dubbio di fondo; il dubbio riguardante la vera utilità delle operazioni-tributo per sostenere un genere bisognoso di continui apporti di nuova linfa come il progressive odierno. In questo "Eyewitness" ci sono sì dei signori gruppi in grado di offrire delle mirabili reinterpretazioni (i Deus Ex Machina con "After the flood" su tutti, ma anche Landberk, Egoband, Gizmo, Men of Lake, Irrgarten e gli incredibilmente somiglianti TNR e Jay Tausig), così come del resto ci sono delle storture in grado di far accartocciare le orecchie e sulle quali non desidero soffermarmi, ma lasciatemi dire che nessuna di esse è in grado di arrivare ai livelli degli originali (esistevano dubbi?), per cui l'unica ragione che può spingere verso l'acquisto di questa compilation è la pura e semplice curiosità, e sinceramente arrivare a spendere fino a 60.000 lire per una semplice curiosità discografica mi sembra eccessivo. Per chi poi non avesse mai ascoltato i VDGG non si può che dare un consiglio, se non altro per una doverosa forma di rispetto nei confronti di questo grande gruppo: vi preghiamo di iniziare dagli originali.

 

Riccardo Maranghi

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