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VV.AA. Progfest '94 Musea 1995 USA

Il Progfest rappresenta il più importante evento per il rock progressivo mondiale e si svolge dal '93 tutti gli anni a Los Angeles, come sappiamo. Ora, finalmente, viene stampata su doppio supporto digitale l'edizione del 1994, probabilmente la meglio riuscita, con alcuni dei nomi emergenti di maggiore spicco dell'ambito progressivo internazionale e non senza sorprese di rilievo dal passato. L'avvenimento si è svolto in 2 serate (4-5/11/94), grosso modo suddivise nei due CD della durata di oltre 75' ciascuno. Ad ogni complesso vengono concessi 15/20 minuti, ovvero circa un quarto dell'intera esibizione (sarebbe stato impossibile riportare i concerti nella loro durata totale).
Il primo CD vede succedersi i francesi Halloween, i Kalaban, gli Änglagård (al loro ultimo concerto), Episode e la prima parte dell'esibizione degli Echolyn. Sul secondo troviamo il finale degli Echolyn, gli altri svedesi Anekdoten, i (grandi) francesi Minimum Vital, gli australiani Sebastian Hardie, fra gli eroi dei '70s e riformatisi per l'occasione, ed infine una sorta di supergruppo (anche se autore di un album, come abbiamo poi saputo) di musicisti statunitensi, i Giraffe, per l'esecuzione di alcuni fra i classici indimenticabili dei Genesis, cogliendo anche l'occasione del 20° anniversario dell'uscita di "The lamb...". Diciamo che per quel che riguarda la musica registrata nei 2 compact (non posso spingermi oltre perché, ahimè, non potei partecipare alla magnifica manifestazione) nessuno dei gruppi in scaletta mi ha deluso, anzi ogni esibizione mi ha gasato! Desidero sottolineare le prove di Echolyn e Minimum Vital, di sicuro i migliori in quanto a perizia tecnica; le due band svedesi hanno confermato gli ottimi esiti già tratti dagli album in studio. Grandiosi i Giraffe, ovvero nulla da dire sulle loro esecuzioni di "The lamb" e di "Musical box", da lacrime!!! Da apprezzare sicuramente anche la prova dei Sebastian Hardie che dopo molti anni di silenzio ci regalano la splendida suite di "Four moments", il loro capolavoro; bellissima, anche se un po' rovinata dai problemi tecnici sul palco. Niente da dire anche sulla qualità sonora generale della registrazione. Insomma ragazzi, costerà pure una bella cifra, ma ci troviamo di fronte ad un documento di assoluta importanza e bellezza; bisogna averlo!

Due parole anche da parte di chi c'era: condivido quanto Max dice qui sopra, ma, anche riascoltandola, mi rimangono i dubbi sulla prestazione dei Kalaban, piena di equilibrismi fini a se stessi. Non capisco poi perché per gli Episode si è deciso di includere la cover di "Echoes" dei Floyd, invece di un pezzo loro (copyright?). Per il resto, da apprezzare tra l'altro "Wheel" degli Anekdoten con la partecipazione di un trombettista locale.

 

Max Pieretti & Alberto Nucci

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