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VV.AA. One world tapestry Musea 2007

ONE WORLD TAPESTRY è il nome di un progetto ideato dal DJ australiano Andrew Halborn, conosciuto per essere l’ideatore del programma radio “Third ear”. Il suo obiettivo era di riuscire a legare un progetto di beneficenza alla sua passione per la musica che amava (e che amiamo).
Creato all’inizio per sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma delle popolazioni colpite dallo tsunami nel dicembre 2004, in collaborazione con la croce rossa internazionale, si è pensato successivamente di donare i proventi di questo cd per contribuire a finanziare i progetti per le popolazioni in fuga dalla guerra civile del Darfur, nel Sudan, da parte di questa organizzazione. Si stima che nel complesso siano circa sei milioni gli abitanti del Sudan che a causa della guerra hanno dovuto abbandonare le loro case: per gran parte degli sfollati, l'aiuto internazionale è l'unica garanzia di sopravvivenza.
Passando al contenuto di questo cd, le 14 tracce vedono la partecipazione sia di formazioni rock progressive sia altre più legate alla musica etnica o folk. Quindi oltre ad Ensemble Nimbus, Vital Duo, In The Labyrinth, Poços e Nuvens, Wiernamm & Vogel, e due componenti dei Solaris, troviamo anche formazioni come Topeka, Steve Unruh e Steve Warner.
Essendo una compilation, difficile trovare un punto debole; una segnalazione è dovuta per i brani tratti dai due progetti solisti di Attila Kollar e di Robert Erdsez, membri dei Solaris, che non son male per niente con i loro spunti folk.
Per rendere ancora più appetibile l’acquisto di questo lavoro, non ci sarebbe stata male qualche traccia inedita che avrebbe senz’altro invogliato di più.
Come per tutte le compilation, questo dischetto è comunque un buon modo per avere una visione più ampia e ascoltare gruppi interessanti che difficilmente, anche in campo prog hanno tutti questi estimatori.
E’ da apprezzare comunque la voglia di sensibilizzare anche gli appassionati prog su problemi sociali, mondo di solito lasciato ai confini dei grandi appuntamenti e delle grande manifestazioni umanitarie.
Poiché ci troviamo di fronte a musica abbastanza semplice con molti risvolti folk e world music, che rendono orecchiabile e piacevole tutta la situazione, consiglio di lasciare questo cd in macchina e da tirarlo fuori quando si ha nell’autovettura gente a digiuno di progressive. E’ il classico lavoro adatto per non far borbottare chi ti sta vicino e per interessarli a questo mondo. Provatelo… funziona!

 

Antonio Piacentini

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