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VV.AA. Convention Prog Resiste 2007 (DVD) ProgResiste 2007

Il dvd che andiamo a visionare è il “meglio” estratto dalla convention del 2007 organizzata dalla fanzine “Prog-résiste” allo Spirit of ’66 di Verviers (Belgio). La scelta come per le precedenti edizioni è di estrapolare un brano della performance di ciascun gruppo invitato.
Questo ci permette di farci un’idea, seppure approssimativa, delle sei band presenti in questa edizione tenutasi, appunto, nell’ottobre del 2007.
Tra la visione di un brano ed il successivo è stato inserito un breve inserto dei festival precedenti che hanno visto salire sul palco, fra gli altri, Maschera di cera, Finisterre, The watch e Mangala Vallis…
Iniziativa meritevole e degna di attenzione, quindi.
Primo gruppo è quello dei Karma Depth che presentano il brano “Beyond belief”. La band, che non conoscevo (come altre presenti nel dvd…), e il brano mi hanno favorevolmente impressionato: nessuno strumento predominante, vaghi sentori genesisiani, floydani e crimsoniani commisti in modo pregevole. Seppur brevissimo, molto emozionante, l’accenno in fase di saluti a “Stagnation”.
Seguono i francesi Nemo con “Même peau, même destin” (da “Si partie 2"), dall’andamento frastagliato ed ipnotico con chitarra elettrica sugli scudi. Il brano però non mi ha convinto del tutto e non è certamente fra i migliori del loro repertorio.
Sul palco poi i canadesi Hamadryad con due brani: “Alien sphere” (da “Safe in conformity”) e “Still they laugh” (da “Conservation of mass”): intrisi di atmosfere sognanti (molto Genesis prima maniera) veramente piacevoli.
E’ la volta poi dei Lazuli con “Cassiopée” (da “En avant doute”), forse i più originali del lotto: un mix splendido di psichedelica, space-hard-rock, folk e progressive più canonico. Ottimo brano davvero e, per quel che mi riguarda una band di cui vale la pena approfondire la discografia.
Ecco ora i belgi Hypnos 69. Il loro brano “Ominous” (da “The eclectic measure”) è piuttosto “strano” (mi si passi il termine altamente convenzionale”): intro quasi da improvvisazione crimsoniana ( periodo Lark’s ma con in più il sax), cantato su una struttura sonora quasi hard-blues con chitarra killer e finale ipnotico con ancora il sax protagonista angosciato. Altro bel pezzo….
Chiudono le apparizioni gli svedesi Beardfish con “Love song” (da “The sane day). Senza dubbio uno dei loro brani migliori senza peraltro raggiungere i vertici presenti nei due successivi “Sleeping in traffic”: pochi fronzoli, un grande vocalist, una solida e varia sezione ritmica e la grande capacità di essere “semplicemente” e “naturalmente” articolati. Si, è vero, ho una grande passione per questa band, ma penso ce ne siano parecchi del mio parere!!
Si chiude qui un dvd senz’altro importante e che può offrire spunti meritevoli di essere sottolineati: le band mi hanno tutte impressionato in modo positivo, con menzione particolare per i Lazuli; buone le riprese e la resa sonora; ottima, ovviamente l’idea del festival che rende tangibile quanto possa essere intensa l’energia che riesce a sprigionare un concerto e quanta passione dimostrano tutti questi musicisti per la loro arte e per la gioia dei nostri sensi.
A coronare il tutto una bonus track per sole marimba dei “pazzi” Lazuli.
Bello… bello…

 

Valentino Butti

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