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VINC2 Exoplanète Musea Dreaming 2009 FRA

I lettori più attenti e con qualche familiarità con la musica elettronica si ricorderanno probabilmente del secondo cd di Antiklimax (Vincent Benesy), “Aurora Polaris”... in quella discreta e gradevole raccolta di composizioni electro-prog romantiche e minimali si trovava come ospite proprio il tastieristaVincent Coudert, alias Vinc2: la sua attività musicale sembra procedere parallelamente a quella di Antiklimax, anche se la musica elettronica prende qui una strada sensibilmente diversa da quella intrapresa dall'amico Vincent Benesy. A differenza delle derivazioni teutoniche e “synthetiche” anni ottanta dei dischi Antiklimax, Vincent Coudert è più affascinato dalle rappresentazioni ambientali di Brian Eno, con diversi aggangi alle scena “alternativa” più contemporanea, Sigur Ros e Mùm in particolare. All'epoca della registrazione di “Exoplanete”, fra il 2005 ed il 2006, Vincent Coudert aveva solamente 17 anni e come spiega nelle note di copertina questo disco riflettette tutte le inquietudini, le ansie e le speranze di quei momenti difficili... sentimenti provati un po' da tutti noi durante il passaggio dall'adolescenza all'età adulta. La semplice e suggestiva copertina di “Exoplanete” rende bene l'idea di una musica notturna ed onirica, costruita attraverso momenti riflessivi, attimi di sospensione e tensione emotiva, aperture melodiche sognanti e visionarie... ed il sogno sembra proprio la dimensione più adatta per ascoltare questo cd, anche se a tratti le sonorità si incupiscono e prendono una strana forma musicale, qualcosa che rimane in bilico fra sentimenti new age, attitudine avantgarde ed un approccio quasi cinematografico alla musica... “Exoplanète” è così un lavoro piuttosto complesso in cui si alternano con una certa scorrevolezza orchestrazioni romantiche, soundscapes inquietanti, momenti di rarefatta bellezza naturalistica ed attimi quasi rumoristici: ad uno stato di trance indotta si affianca il calore dei sentimenti più romantici ed umani, una vasta gamma di emozioni che non è tanto scontato trovare in altre produzioni del genere. “Exoplanète” è sicuramente un ottimo primo passo per Vincent Coudert ed un buon ascolto per noi, anche se la maturità artistica probabilmente deve ancora arrivare: attendiamo fiduciosi!



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Giovanni Carta

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