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VV.AA. Hur! – Hommage à la musique de Christian Vander Soleil Zeuhl 2009

A distanza di due anni da “Hamtaï!” e in occasione del quarantennale dei Magma, Alain Juliac ci riprova: nuovo tributo alla musica di Christian Vander. La formula è la stessa (con un doppio cd, una durata totale di circa due ore e venti minuti, stesso curatore per la parte grafica), al punto che potremmo vedere i due album come un unico progetto. Anche stavolta hanno partecipato musicisti che hanno suonato con la mente dei Magma; ci sono poi non pochi gruppi che possono essere inseriti tra la crema dello zeuhl moderno e altri artisti ancora. In tutto venticinque tracce e in apertura troviamo i Minimum Vital, un gruppo che per la sua solarità sembrerebbe apparentemente agli antipodi rispetto ai Magma. E invece la briosa versione proposta di “Udu wudu” dimostra come la creatura dei fratelli Payssan non sia poi così distante dal mondo vanderiano. Menzionare le altre proposte maggiormente interessanti è praticamente un obbligo… E allora vi dico subito che i giapponesi Pochakaite Malko eseguono una “Hamtaak” in cui si mettono in evidenza violino e percussioni per un risultato finale molto particolare, che c’è una sorprendente e conturbante “Ronde de nuit” (brano presente su un disco di Stella) ad opera degli Alifair, un duo formato dalla soave voce di Aurore Reichert e dal noto chitarrista Jean Pascal Boffo, che la classe di Forgas brilla anche in questa occasione con “Africa Anteria”, che i Guapo regalano emozioni con le reiterazioni e le accelerazioni della loro interpretazione di “Klaus Kombalad”. Le cose migliori provengono da alcune nuove leve zeuhl, vedi i magnifici Setna, che tributano il Maestro con una magica “Titilbon”, composizione inedita e nota solo ai die-hard-fans tramite bootleg, ma interessantissima ed elegante. Alla grande anche i Neom con un potente medley e i D-Zakord di Erik Baron, che con quattro chitarre e quattro bassi ci propongono una “Ëmëntëhtt-Rê” costruita su un impressionante muro sonoro. Curiosa, invece, la scelta degli Ain Soph Aur, che eseguono “Cosmos / A fïïeh”, due pezzi da novanta del repertorio degli Offering, irrobustendole notevolmente con continue scariche elettriche di chitarra e tastiere, dandone una chiave di lettura molto diversa da quella del progetto originale, più basato su strumenti acustici e voci. Di nuovo positive le partecipazioni degli ex Magma: Blasquiz è alle prese con un brano sperimentale che raccoglie diversi motivi di “Mekanik Destruktiw Kommandoh”, Patrick Gauthier ci regala un’esaltante versione della trascinante “The last seven minutes” e Jannick Top punta sull’atmosfera con una inquietante “Cosmos”. “Hamtaï!” e “Hur!” sono fatti davvero bene, i partecipanti si sono impegnati a dovere e la qualità media è molto elevata; è vero che si tratta di due tributi e che sono ben quattro cd in tutto, ma per un amante dello zeuhl questa doppia spesa diventa irrinunciabile e regalerà loro diverse ore di grande musica.


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Peppe Di Spirito

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