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VAIPING Industristal workers of the world Karisma Records 2009/2011 NOR

In un momento storico in cui parallelamente ad una globalizzazione coatta condizionata dai grandi movimenti finanziari e di capitale diventa evidente la condizione alienante dei lavoratori, privati oggi di una vera e propria rappresentanza ed identità collettiva che trascenda i confini nazionali, questo curioso combo di musicisti norvegesi originari di Stavenger, ha deciso di guardare indietro fino al periodo della seconda rivoluzione industriale per realizzare un concept album, sui meccanismi che regolavano la vita degli operai di inizio secolo, le prime organizzazioni e le conseguenti battaglie sociali. “Industristal Workers Of The World”, secondo cd dei Vaiping, ricalca così la fascinazione del gruppo verso un particolare periodo storico che era già stato esplorato, anche se in altri contesti narrativi, nel disco d’esordio “The Great Polar Expedition” uscito nel 2007. Da un punto di vista strettamente musicale i Vaiping si dirigono verso una sorta di rock industriale e noise piuttosto melodico e di facile impatto, con diverse aperture elettroniche e per nostra fortuna anche con qualche vago richiamo al rock progressive, specialmente verso la conclusione del cd. I punti di riferimento principali per questi norvegesi sembrano essere i Rammstein ed i Tool, con diverse variazioni stilistiche che portano a gradevoli citazioni dei Kraftwerk post “Radio-Activity” (“Transatlantik”) e qualche buon spunto negli arrangiamenti ed un discreto utilizzo delle tastiere. L’atmosfera del disco è plumbea, fredda e tetra quanto basta per evocare gli scenari industriali adatti per la messa in scena dei Vaiping, una forma musicale degradata, marziale e drammatica, che si adatta bene ovviamente anche al nostro periodo storico, tecnologicamente superiore ma dal punto di vista umano piuttosto carente... Il disco chiude infine inaspettatamente con il tocco malinconico di “Pie In The Sky” un pezzo folk-rock dalle sonorità a noi familiarmente progressive e psichedeliche, con un bel mellotron in evidenza ed un’atmosfera meno opprimente, anche se non scevra di inquietudine. In definitiva “Industristal Workers Of The World” è un lavoro un po’ controverso per alcune scelte compositive e con qualche lieve calo qualitativo sul piano melodico, però generalmente di discreto livello, specialmente se amate l’alternative rock od eventualmente se cercate uno stacco energico nei vostri ascolti.


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Giovanni Carta

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