Home
 
VV.AA. The amazing world of Prog Aerostella 2013

Nel novembre 2010 e poi ancora nell’autunno del 2011, il Tendastrisce di Roma fu teatro del “Prog Exhibition”, 4 serate (2+2) che volevano (ed hanno in effetti) celebrare i primi 40 anni di questa musica immaginifica. Se i primi due concerti registrarono un grande successo di pubblico, l’anno successivo ci fu un notevole calo d’interesse vista l’assenza di una o più band di “prima fascia” che potesse maggiormente catalizzare l’interesse degli appassionati.
L’evento già reso disponibile in formato DVD e CD (come dimenticare i 7 CD e 4 DVD per immortalare la prima edizione!!) ora si arricchisce di altri due CD che pongono l’accento sull’incontro “on stage” di artisti che suonano brani gli uni degli altri.
E se non ci stupiscono la Premiata che si cimenta con brani dei Jethro Tull (con l’ospite Ian Anderson) e gli Osanna (che da qualche anno collaborano con David Jackson) che ripropongono “Theme one”, meno ci convincono altre collaborazioni estemporanee che si sono susseguite sul palco romano.
Nel complesso piacevole, ad esempio, la versione rallentata di “All’infuori del tempo” del trio Tagliapietra/Marton/Pagliuca coadiuvati al violino dall’ex-Crimson David Cross. Mentre più complicato apprezzare “Exiles” cantata da Tagliapietra che non riesce a farci scordare la calda voce di Wetton dell’originale “cremisi”.
Soffre non poco della mancanza dell’istrionico leader Anderson la versione di “Aqualung” proposta dal Biglietto per l’inferno-folk e Mr. Martin Lancelot Barre (anche se divertente è l’uso delle voci femminili in qualche frangente).
Non male i New Goblin con “Watcher of the skies” (ospiti Hackett e Vincenzo Misceo della cover band “The lamb”), mentre lo storico chitarrista si limita al compitino in “Profondo rosso”, brano non proprio nelle sue (6) corde…
Il binomio Osanna/Jackson è una certezza ormai: ecco quindi una bella versione di “Theme one” in salsa napoletana e “L’uomo” arricchito dall’inventiva e dalla personalità del fiatista ex VDGG.
Il flauto di Thijs Van Leer si sposa bene con il “Palco di marionette” della Nuova Raccomandata Ricevuta di Ritorno che contraccambia eseguendo il super classico “House of the king” del funambolico polistrumentista olandese.
Richard Sinclair ed il Balletto di Bronzo hanno poco in comune se non una grande professionalità e sul palco si avverte abbastanza. Mentre il grande turnista Mel Collins (lui sì che ha suonato con tutti i più grandi…) presta bene la sua arte alla Vic Vergeat band/Toad (fa parecchi concerti con loro) e agli Arti e Mestieri nella breve “Valzer per domani”.
Conclude entrambi i CD la performance di Martin Allcock (già nei Tull sul finire degli anni ‘80) con la cover band dei Jethro Tull (ma non solo cover band, anzi) degli Oak.
Nel complesso due CD abbastanza piacevoli, ma ovviamente non fondamentali per chi già possiede le registrazioni complete delle 4 serate, mentre possono destare qualche curiosità negli altri.


Bookmark and Share
 

Valentino Butti

Italian
English