Home
 
VULGAR UNICORN Under the umbrella Cyclops 1995 UK

A volte risulta più complicato parlare di dischi belli che di dischi mediocri. La difficoltà risiede nel fatto che si ha voglia di parlare a lungo del disco in questione, addentrarsi nei meandri di ogni brano e far assaporare al lettore le stesse emozioni assaporate nell'ascolto del CD, ma purtroppo lo spazio è quello che è... come condensare il tutto in poche righe? Comincerò innanzi tutto col dire che questa per ora è la migliore produzione dell'etichetta Cyclops (assieme all'ultimo lavoro dei Mr. So&So) e che questa band del Somerset merita la palma di aver contezionato uno dei migliori album d'esordio degli ultimi tempi. Detto questo, posso passare a ricordare ai distratti che in passato mi ero già occupato di un demo-tape dei VU, anticipando già che un eventuale album, se si fosse mantenuto su quei livelli, avrebbe sorpreso più di una persona. Il disco che il gruppo è diviso in pratica in due composizioni, la prima delle quali è la title-track, lunga oltre 44 minuti e divisa in 3 lunghi episodi. La musica è difficile da catalogare: a prima impressione sembra di trovarsi di fronte a qualcosa di simile alla floydiana "Atom heart mother", suonata e concepita però ai giorni nostri, con un background new-Prog alle spalle. Le ragioni di questa similitudine sta essenzialmentre sull'uso che viene fatto di strumenti classici quali tromba, sassofono e violino (non temete: non mancano chitarra elettrica, batteria e delle belle tastiere...). La suite in effetti presenta una struttura orchestrale: ogni tema viene completato fino in fondo, senza inutili ripetizioni ma piuttosto annacquato a dir la verità, passando da un bell'assolo di tromba ad uno di chitarra classica. Non è classica la musica in se stessa, invece, che di rock stiamo parlando, coi suoi momenti un attimo più tirati in cui la chitarra elettrica fa sentire la sua voce. Il secondo pezzo del CD è più breve, solo... 10 minuti: dopo un inizio soffuso assume una ritmica piuttosto sostenuta, inusuale per quanto sentito finora, ma ugualmente valido. Un CD di un qualcosa leggermente diverso dall'abituale Prog inglese...

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

VULGAR UNICORN Sleep with the fishes 1996 

Italian
English