Attivi fin dal 1970, i tedeschi Werwolf giungono al debutto discografico, con "Creation", soltanto nel 1982, pubblicando soltanto 1000 esemplari di quello che presto sarebbe diventato una vera e propria rarità. La ristampa della Laser's Edge, giunta a 10 anni di distanza, è in breve andata fuori catalogo. Finalmente giunge questa nuova riedizione che conserva una versione simile della copertina elaborata in occasione della prima ristampa, rinnovata dall'autore stesso riguardo alcuni particolari. Questa nuova edizione contiene anche tre tracce risalenti ad un demo tape del 1979, già pubblicate nel 1997 dalla Garden of Delights. L'album conserva sostanzialmente il fascino del reperto archeologico, infatti di per sé non è nulla di eclatante o di eccezionale. Si tratta di un'opera semplice, dalle cadenze piuttosto monotone, basata soprattutto sulla melodia. Le tracce sono in parte cantate da una voce femminile, gradevole ma dall'espressività piuttosto piatta, ed in parte strumentali. Musicalmente parlando si tratta di rock romantico sinfonico, a metà strada fra i Renaissance, gli Eloy e gli Epidaurus. Questo indicativamente: il gruppo non è dotato in effetti di grossa originalità né di capacità tecniche sopraffini. Purtuttavia, la loro vena melodica li rende tutto sommato abbastanza gradevoli all'ascolto. Le bonus track appaiono addirittura più fantasiose dell'album stesso, con movimenti di tastiere di più ampio respiro e cambi di tempo più articolati, anche se si tratta comunque di pezzi molto grezzi.