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WILL-O- THE WISP A gift from your dream WOW Records 2007 GRE

L'espressione "will of the wisp" non è altro che l'equivalente dei fuochi fatui, e cioè di quelle misteriose fiammelle che si sprigionano dal terreno durante le serate autunnali, in prossimità degli acquitrini o dei luoghi di sepoltura. E' un fenomeno che evoca una miscela di sentimenti che vanno dalla suggestione, alla meraviglia e al timore. Qualcuno li spiega come processi di combustione chimica ma secondo altri si tratta di spiritelli magici. Per quanto la seconda ipotesi possa essere la meno probabile, preferisco pensare a quest'ultima ascoltando il quarto lavoro di questo gruppo ateniese. Sicuramente la musica racchiusa in questo CD evoca tutto il fascino di queste incantate visioni notturne, con le sue atmosfere languide, ma allo stesso tempo oscure e profondamente malinconiche. A colpire profondamente l'ascoltatore è la lucentezza dei suoni, che presentano sfumature vintage e contorni psichedelici ma sono dotati di una levigatura tale che li rende moderni ed attuali. Già le prime note di "Nature Boy" rappresentano un fulgido esempio di quanto appena affermato: atmosfere meditative, notturne, una chitarra Gilmouriana e sullo sfondo, come la carezza di un soffice guanto di velluto, si insinua un organo Hammond incantato … Ditemi se non vi sembra di vagare in una foresta di spiritelli rischiarata appena da una lattescente luce lunare … Su questa musica ipnotizzante si staglia la voce seducente e decisa di Angelos Gerakitis che, non temete, canta in inglese, così sarete in grado di capire tutti i suoi sussurri. Ma questo album è una continua sorpresa, perché su questa base elegante vengono inseriti delicati elementi folk dati da qualche linea di flauto messa al punto giusto, o in qualche altro episodio dal violino, come a voler inferire il colpo di grazia alle nostre orecchie estasiate colpendoci con qualche passaggio significativo che ci dia la sensazione di una maggiore permanenza nel nostro animo delle sensazioni positive finora percepite. La successiva "Serpent's Kiss" è uno strumentale di grande atmosfera che crea dei paesaggi emotivi onirici con i suoi suoni dilatati che sembrano quasi rubati al repertorio più romantico degli Opeth o che, in qualche maniera, hanno a che fare con la scena svedese e posso pensare ai migliori Paatos che a più riprese mi vengono in mente nel corso dell'album. Il gruppo è maestro nella scelta delle melodie, delle atmosfere e delle sonorità: un altro esempio brillante della loro sensibilità è racchiuso sicuramente fra i passaggi di "Fairer-Than-A-Fairy", in cui riescono a tenerci in sospeso rallentando in maniera inaspettata il ritmo del pezzo, quasi facendoci mancare qualche battito cardiaco, per poi lasciare spazio, dopo averci quasi fatto cadere nel vuoto, ad un organo Hammond che potrebbe essere quello di Bo Hansson. Un album non certamente basato sul virtuosismo ma che colpisce per il gusto immenso col quale è stato elaborato, per le atmosfere, per i suoni; un album che non mi sarei mai aspettata da un gruppo greco, che mi ha sorpreso molto e colpito profondamente. Devo però precisare che lo ho apprezzato davvero non da subito e che a un primissimo distratto ascolto in verità non mi ha comunicato niente di particolare: il fatto è che bisogna lasciare scorrere le canzoni e dare loro il tempo di svilupparsi perché si tratta di un album che riesce ad entrarti nell'anima solo col progressivo andare dei minuti allorché si riesce ad assaporarne appieno il lento sviluppo dei passaggi. Se non avete paura dei fuochi fatui e siete vispi quel tantino che basta per capire che questo è un grande album di prog sinfonico a tinte psichedeliche potete accaparrarvi questo disco scegliendo fra l'edizione in vinile 180gr comprensivo di singolo (corrispondente all'ultima traccia del CD) con poster e quella su CD con confezione in formato libro ed un booklet allegato di 20 pagine.

 

Jessica Attene

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