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WITCHFIELD Sabbatai Zevi Black Widow 2015 ITA

Graditissimo ritorno sulle scende del leggendario batterista della prima formazione dei Death SS e successivamente con il Violet Theatre di Paul Chain, Andrea Vianelli, in arte Thomas Hand Chaste! Con “Sabbatai Zevi” affrontiamo il secondo capitolo del suo progetto Witchfield, dopo il buon esordio uscito nel 2009, “Sleepless” con la collaborazione dell’Impero Delle Ombre e la presenza del compianto Clive Jones; “Sabbatai Zevi” per qualche motivo è stato congelato per almeno un paio di anni, come possiamo leggere sulle note di copertina il disco era già completato nel 2012... Rispetto a “Sleepless” il discorso musicale di Witchfield si è fatto forse più personale ed introverso, gli umori scuri sono in parte ispirati dall’ambigua figura di Sabbatai Zevi, mistico ottomanno di origine ebraica che si autoproclamò messia, e dal racconto scritto dal premio nobel Isaac Singer, “Satana a Goray”, in cui si racconta la rovina della comunità di Goray, plagiata dal falso messia Zevi. Tematiche interessanti, dunque, che si sviluppano attraverso una serie di brani dalle spesse tinte gotiche che riecheggianole esperienze passate di Hand Chaste con i Death SS e specialmente con Paul Chain… La musica di “Sabbatai Zevi” essenzialmente è un hard-doom metal dagli influssi progressive più o meno marcati,suonato con l’aiuto di un nutrito di ospiti, tra i quali il chitarrista degli storici Revenge, Red Crotalo, la cantante dei Secret Tales, Tiziana Radis e Nicola Rossi, vocalist dei Doomraiser. I brani spaziano dal doom più sulfureo e teatrale alla Violet Theatre,a quello più sensibilmente hard rock di Black Sabbath, senza trascurare certe cose di Alice Cooper, specialmente nelle vocals, con diversi passaggi cadenzati e monolitici vicini inevitabilmente a Saint Vitus ed Obsessed. La presenza costante delle tastiere, spesso dietro le spoglie di un tetro organo dal sapore vintage oppure funeree alla maniera di un Antonius Rex, conferiscono un retrogusto progressive e vagamente psichedelico piuttosto piacevole, senza tralasciare dei passaggi in cui la vena doom si lascia contaminare promiscuamenteda influenze quasi dark folk e goth-death rock, in particolare nel paio di brani in cui Tiziana Radis fa sfoggio della sua voce tenebrosa e sensuale in “Falling Star” e “Continent”. Curiosa la presenza della cover di “Make Up Your Mind” dei Quatermass: dignitosa nell’esecuzione, all’hammond troviamo pure l’Alphataurus Pietro Pellegrini, anche se ad essere sinceri pare un po’ troppo slegata dal contesto tenebroso del cd. Nel complesso “Sabbatai Zevi” soddisfa pienamente tutte le esigenze sulfuree ed occulte che potremmo pretendere da una produzione Black Widow e soprattutto Thomas Hand Chaste ci offre l’ennesima conferma del suo talento come musicista ed interprete di umori musicali piuttosto oscuri ed altrettanto sofisticati, come del resto aveva già dimostrato anche con il suo primo lavoro solista del 2006 “Uno Nessuno Centomila”, opera visionaria e progressiva vicina al Paul Chain più sperimentale, una tendenza che viene messa in risalto anche nel bonus video incluso in “Sabbatai Zevi”, “La Metamorfosi Dell’Anima”, in cui una serie di immagini inquietanti ed ipnotiche dal significato esoterico si accompagnano con efficaciaad un lungo brano strumentale di heavy progressive rock psichedelico dalle tinte alquanto fosche…



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Giovanni Carta

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