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WAPPA GAPPA A myth Musea 1998 JAP

Appena ho ascoltato questo cd mi sono entusiasmato di brutto, infatti già dalle prime note dell'opener "The lion" si capisce verso che direzione si orienti l'album. Il genere, nonostante la Musea lo definisca new prog, è senz'altro un robusto, ben fatto e molto ispirato rock psichedelico, alla maniera dei migliori Porcupine Tree (in particolare "The banquet"), soprattutto per i frequenti solos del chitarrista pompati a forza di wah-wah. Il tastierista dal canto suo non mi pare si dia troppo da fare, a parte i tappeti fatti con il solito piglio sicuro per quello che riguarda la scelta dei timbri. Il bassista lavora veramente di fino, regalandoci dei passaggi spesso reiterativi ma ugualmente grandi nella profondità del suono, mentre cerca di stare dietro ad un batterista che sembra avere il ritmo nel sangue e anche da altre parti. Fin qui tutto bene, anzi benissimo... purtroppo la cantante, vuoi per il fatto che il gruppo canta in giapponese, vuoi per la tonalità della voce, sembra in alcuni punti mugolare per un dolore al ventre; un peccato veniale, specie per chi come me sta più attento alla musica che ai testi. Se poi teniamo conto che la produzione è perfetta e il chitarrista (dal nome impronunciabile: Yasushiro Tachibana... ma ne ho visti di peggio) ci mette tutta l'anima per avere il suono della sua Fender Stratocaster UGUALE (e non sto scherzando!) a quello di David Gilmour, non ci sono scuse per dargli almeno un'ascoltata.

 

Marco Lastri

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WAPPA GAPPA Gappa 2004 

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