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XINEMA Basic Communication Unicorn Digital 2006 SVE

Trovare un gruppo che non “pretende” di essere prog a tutti i costi, dandosi un nome il più possibile assurdo, con mille dieresi e duemila riferimenti alla cultura fantasy-cavalleresco-nanica, diventa ogni giorni più complicato? Vi sentite spaesati nel marasma di sonorità forzatamente complesse, con i cambi di tempo più complicati dell’universo? Siete stufi delle cavalcate chitarristiche in formato “gratta-gratta che poi non vinci nulla”? Fate un pensierino agli Xinema, e rilassatevi, perché forse lo stress della ricerca del “prog a tutti i costi” vi ha esauriti.
Piccolo antefatto. Gli Xinema nascono in Svezia a metà degli anni 80 come Madrigal, sotto il cui nome producono musica pesantemente influenzata da gruppi d’oltreoceano quali Rush, Kansas e Styx, ma anche da mostri sacri più vicini geograficamente, quali Genesis e Yes. Ah! Un bel pasticcio –anche in termini gastronomici-, non trovate? Dopo essersi divisi ed essersi ri-uniti gli Xinema producono anche un cd – “Different Ways”, sempre per la Unicorn, nel 2002, contenente quasi esclusivamente brani dell’era Madrigal. Infine nel 2006 esce “Basic Communication”, contenente soltanto nuovo materiale.
La struttura del cd prevede 5 brani di media lunghezza e due mini suite ed è forse per questo motivo che potreste trovare gli Xinema nella sezione prog del vostro rivenditore di fiducia. In realtà la musica proposta è sicuramente sul confine tra un rock energico e articolato, melodico e di sicuro impatto e certo prog americano influenzato alla lontana da Kansas e Rush. Quello che mi rende piacevolmente soddisfatto al termine dei 50 minuti di “Basic Communication” è la freschezza della proposta nella sua interezza e, come dicevo all’inizio della recensione, la non “necessarietà” degli stilemi caratteristici del progressive rock. “Un buon pezzo è sempre un buon pezzo, indipendentemente dal genere”: questo dicono gli Xinema e questo suonano. La struttura del cd nella sua interezza ci fa dimenticare la presenza delle due mini suite (“Speak to the World” e “Ghost of a Memory”) e sembra far prediligere una visione d’insieme, come se il tutto fosse un pacchetto unico, inscindibile. Attenzione però! Qui non si tratta di brani che scivolano via troppo velocemente, senza lasciar traccia, anzi, pur nella proposta relativamente leggera e semplice, con un cantato – per il sottoscritto – forse troppo poco energico, parti che catturano l’orecchio ci sono eccome. In complesso, i brani salgono di qualità ed incisività con il passare dei minuti e mi hanno istintivamente portato a ripartire da zero, subito dopo il primo ascolto.
Infine l’esperienza dei musicisti – in termini di tecnica - è sicuramente un punto di forza del cd, insieme ad una buona, anche se essenziale, produzione musicale.
Da prendere se cercate nuove proposte nel panorama prog e se non disdegnate ogni tanto un ascolto meno impegnativo.

 

Marco Del Corno

Collegamenti ad altre recensioni

XINEMA Different ways 2002 

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