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YOKE SHIRE A seed in the midst Zygo Records 2002 USA

Di fronte ad una rinnovata attività live ed in attesa di un imminente (???) secondo album, a distanza di ben cinque anni dal grande esordio di "Masque of Shadows", mi sembra davvero il caso spendere quattro righe per l'ultimo titolo degli americani Yoke Shire, "A seer in the midst", una preziosa raccolta in parte retrospettiva, uscita due anni fa sempre sotto il monicker Zygo Records. Oltre a recuperare i primi quattro brani registrati dalla band nel 1995, pubblicato come un EP ormai difficilmente rintracciabile, il cd include due nuove composizioni brevi ed un estratto live del concerto tenuto il 17 aprile '99 in occasione dell'uscita di "Masque of shadows". Aprono le danze di questo cd i due brani inediti della raccolta, "Mesmerize" e "Ghan Buri Ghan": queste due canzoni strumentali ci indicano una band in piena evoluzione freak psichedelica, sempre sospesa fra arcane litanie folk guidate dal flauto dell'ottimo vocalist Craig Herlihy (ideale discepolo di Ian Anderson), oppure intenta ad accelerazioni chitarristiche di stampo rock/hard nella migliore tradizione americana. La sezione live è rappresentata dalla suite "Maiden voyage", divisa in tre parti, come già in "Masque of shadows", ma con una versione da brividi e decisamente espansa (dieci minuti in più della versione in studio) di "The brook", the "Mirror and the Maiden". La parte finale di questa compilation è riservata ai brani dell' EP, dove svetta un'altro piccolo capolavoro di folk rock psichedelico, "A seer in the midst", un magico brano di oltre nove minuti dove si alterna lo spirito gentile e meravigliosamente malinconico della narrazione ad una fase più allucinatoria, dalle cui nebbie a mio sentire si avvertono i fantasmi di Hawkwind ed Amon Düül II.

 

Giovanni Carta

Collegamenti ad altre recensioni

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