Home
 
SUSUMU YOKOTA Symbol Lo Recordings 2005 JAP

Descrivere il lavoro di un'artista che ha pubblicato oltre venti album nell'arco di una decina di anni non è mai un compito semplice, specialmente quando l'artista in questione è un personaggio di culto come Susumu Yokota, autore durante i primi anni novanta di alcuni lavori di notevole successo orientati alla musica techno ed attualmente riconosciuto fra i maggiori esponenti della musica elettronica contemporanea. In effetti, dalla seconda metà degli anni novanta Yokota si è avvicinato sempre più verso soluzioni musicali sperimentali ed impegnative, contaminando il proprio stile con elementi accostabili alla musica ambientale, al jazz, al minimalismo; proprio grazie a titoli come "Cat Mouse and Me" (1996), "Magic Thread" (1998), "Sakura" (2000) e "Grinning Cat" (2001), Yokota si è guadagnato la stima di grandi artisti come Philip Glass, Brian Eno e Thom Yorke. Il suo ultimo lavoro in studio, "Symbol" è uno stravagante ed ambizioso tentativo di fondere insieme l'elettronica con la musica sinfonica e le tendenze più contemporanee della musica classica attraverso una spericolata rilettura delle grandi opere di Beethoven, Mahler, Ravel, Debussy, Mussorgsky, Tchaikovsky... L'idea un po' blasfema e provocatoria di intrecciare tra loro le grandi sinfonie romantiche con la musica d'avanguardia ispirata principalmente alla scuola minimale di Philip Glass e Steve Reich, in un contesto di pura elettronica costituita da samples orchestrali e beats ritmici contemporanei, si traduce in un lavoro fortemente dominato da una componente decadente e romantica. L'eccellente ed illustre partecipazione vocale di Meredith Monk avvicina sensibilmente "Symbol" verso il neoclassicismo pagano di Dead Can Dance e Cocteau Twins, senza scadere mai in pretenziosi esercizi vocali, ed inoltre contribuisce a dare una precisa identità melodica ad un misterioso caleidoscopio sonoro forse talvolta un po' naif ma indubbiamente affascinante. Lo stesso Susumu Yokota ha definito "Symbol" come il suo capolavoro e difficilmente possiamo dargli torto, c'è solo da chiedersi quante persone siano disposte a lasciarsi catturare dalla bellezza di questo album...

 

Giovanni Carta

Italian
English