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YOLE Lead us away Musea 2006 FRA

Gruppo francese esordiente, questi Yole, nato attorno a due coppie di fratelli, i Grenier e i Breal, ci propongono un buon Prog Folk ricco di flauto e chitarre, buone parti sinfoniche caratterizzate da passaggi delicati e tenui arpeggi minimali. Il susseguirsi delle trame sopra descritte è alternato ad un cantato piuttosto distante dal prog, che si avvicina, con le proprie linee estremamente melodiche, più ad una new wave, synt pop in stile eighty, all’interno di una proposta piuttosto delineata. Dei dodici brani, sette sono strumentali e il cantante, Raphael Grenier, è anche flautista ed è, nelle voci, doppiato da Marion Bleuse, ottima vocalist che si esprime anche in vocalizzi spesso di sapore orientale. Molto interessante l’utilizzo degli strumenti acustici provenienti anche da diverse tradizioni, some il sitar o le percussioni etniche come tablas e djumbe.
La scheda di presentazione della Musea, parla genericamente di Genesis, Camel, Focus e Pulsar, in effetti non è difficile sentire dolci momenti alla Trespass nelle trame chitarristiche, come ritrovare parti di flauto o sviluppi ritmici tipicamente cameliani, sinceramente non trovo molti contatti con i Pulsar.
Al di là di derivazioni o stili direi che quel che conta è il risultato finale che trovo molto riuscito per le parti strumentali, parecchio meno per i cantati, che trovo decisamente monotoni, discretamente ripetivi, un tantino semplicistici e ritmicamente inopportuni. Così, se perdersi in un arpeggio o in un giro di flauto per un progster è fin troppo facile e qui ci sono decine di momenti così, che ti rapisco e ti fanno allontanare la mente per pochi secondi, poi come una mannaia arriva il cantato e, purtroppo, ci sta come la sveglia al mattino sul comodino.
Tra i dodici brani, prediligendo le parti strumentali, vorrei citare “Crossing pt. II”, “Ayurveda” ed “Epilogue”, ma niente male anche i frammenti non cantati di “Lead Us Away”. A chiudere il disco due brani molto intimistici “Nowhere” e “Elesewhere”, chitarra, percussioni e con vocalizzi della cantante.
Difficile dare un giudizio complessivo in via sintetica e proporre i consigli per un eventuale acquisto. Senza dubbio ci sono cose belle ed altre meno belle, provate a fare una media.

 

Roberto Vanali

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