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ZAIBUGLISCH Combustione autoprod. 2008 ITA

Passata la fase concitata dell'esordio stralunato del “Pinguino Atomico”, i friulani Zaibuglisch si ripresentano al pubblico con un secondo cd intitolato “Combustione”, autoproduzione live composta da quattro brani inediti e registrata in un locale di Tarcento il 7 dicembre 2007. Quello di far uscire un disco live nudo e crudo, senza alcun orpello, mi sembra un gesto piuttosto coraggioso e curioso: la realizzazione di “Combustione” è naturalmente alquanto amatoriale ed essenziale, anche se fortunatamente la qualità del suono è decente il minimo quanto basta per riuscire a seguire i tre Zaibuglisch nelle loro evoluzioni strumentali. La formazione del gruppo è rimasta immutata, alla chitarra troviamo Jacopo Marini, al basso Michele Brienza mentre alla batteria troviamo Antonello Brienza. L'aspetto migliore di “Combustione” è l'atmosfera fumosa, rilassata e talvolta un po' decadente che si avverte nei quaranta minuti del concerto, un atmosfera che si giustifica anche al fatto che buona parte della musica è interamente strumentale, con l'unica eccezione di “Apiressia”, il terzo dei quattro brani che compongono il cd. Gli Zaibuglisch di questa esibizione live ci sembrano più ordinati e meno “freak” rispetto al “Pinguino Atomico”, il loro stile si è concentrato verso una jam acid-blues rock dai toni ombrosi e psichedelici, con aperture jazz di un certo fascino, come accade nel “Valzer del Crepaccio”, e qualche buon riff hard per scaldare un'atmosfera pregna dei fumi alcoolici dei locali di periferia e così tipica nei palchi sotterranei di buona parte d'Italia... Con le dovute (enormi) proporzioni gli Zaibuglisch mi fanno quasi pensare a dei Quicksilver di provincia, almeno come ispirazione... Ci sono però ancora tante cose da limare, “Apiressia” ad esempio rischia forse di cadere nelle pastoie dell'indie rock nostrano (con un bel assolo di Marini, però), altrove il tono si fa un po' dispersivo... Nella loro sfrontata dimensione live-casereccia gli Zaibuglisch sono riusciti comunque a segnare un discreto colpo. Il prossimo passo, se studiato con attenzione, potrebbe essere quello decisivo per la svolta verso una più compiuta maturità e realizzazione artistica.

 

Giovanni Carta

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