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FIABA Francesco Fabbri
 

Cominciamo... dalla fine, Bruno (Rubino - ndR), ovvero dal vostro ultimo lavoro “I racconti del giullare cantore”...

Cominciamo dall’inizio: CIAO ROCCIATORE, COME VA?...

Magro e già in forma in vista delle prossime fatiche dolomitiche! E’ intercorsa una lunga pausa dal precedente “Lo sgabello del rospo”, e avete cambiato di nuovo etichetta discografica. Perché questo gap temporale, e come mai i vari passaggi di label?

Non siamo noi a scegliere le etichette bensì il contrario. Negli anni passati abbiamo pagato, in termini di tempo, il prezzo dell’ignavia di alcuni produttori poco lungimiranti. Il nostro compito è solo quello di fare musica, continuare a scrivere, sognare e far sognare. Tra le varie proposte che riceviamo costantemente ci permettiamo semplicemente il lusso di scoprire chi crede maggiormente nel progetto che stiamo portando avanti.

Come vi trovate con la PC Film?

Quella con Pierluigi Cavarra (PC) è stata una della più felici collaborazioni della mia vita, abbiamo cominciato con una sfida realizzando il video della nostra cult suite “I sogni di Marzia” che è la più lunga song FIABA fino ad oggi, e il risultato è stato così straordinario che la PC FILM, etichetta storicamente dedita a produzioni VIDEO, ha deciso di lanciarsi interamente nella prima produzione AUDIO della sua carriera producendo i FIABA. Credo che questa sia la più grande dimostrazione del fatto di credere in una band.

Torniamo all’inizio della storia. Quando sono nati i Fiaba? Quali intendimenti erano alla base del progetto?

C’era una volta, adesso nella cattedrale di Noto non c’è più... o forse è già ricostruita? Cera una volta, la candela? è finita! Ma io no. Come vedi non sono cambiato e così i FIABA... dal lontano ‘91 siamo sempre gli stessi, a non prenderci sul serio ma prendere sul serio. C’è un filo sottile che collega il primo all’ultimo album e questo filo è FIABA, i racconti del nostro giullare cantore.

Bruno Rubino e Angelo Branduardi

Non vi sono dubbi circa il fatto che tu sia il leader indiscusso della band, non foss’altro perché le composizioni - musiche e testi - sono tue. Gli altri membri del gruppo hanno comunque voce in capitolo, in qualche misura?

Io sono lo stagno! Ben vengano le rane. Il Batraco... ehm cioè il Brancato ha già scritto a 4 zampe con me, come sai, alcuni brani del nostro “Lo sgabello del rospo”, spesso... il vento increspa la ferma superficie dell’acqua e le rane tutte, intorno, si tuffano a creare cerchi... non è meraviglioso?

Giuseppe Brancato è veramente il cantante perfetto per i Fiaba. Concordi?

Croak!

Quando ti conobbi personalmente, nella primavera del 2000, ricorderai che mi venne spontaneo dirti: “Sembri un personaggio uscito da uno dei tuoi dischi!”. Rammento che l’affermazione ti lasciò sorpreso e ammirato. Direi che incontrandoti si percepisce subito che tu vivi la tua musica in maniera totale...

... e al mattino sento le cornacchie. E questo mi piace.

Fin da quando ascoltai i Fiaba per la prima volta, nel 1993, ebbi la sensazione di un gruppo molto originale, e attribuii questo aspetto, in parte, anche al fatto che siete decentrati rispetto alla scena che conta. Pur immerso nel villaggio globale, come vivi l’essere siciliano? Ritieni che un certo isolamento arrechi vantaggi alla creatività, o al contrario pensi che altrove potrebbe esserci qualche possibilità in più di sfondare?

Penso che ciò che hai da dire dipenda più da ciò che hai dentro che da quello che hai attorno. Sicuramente un’altra posizione geografica darebbe una diversa visibilità ai FIABA. In Sicilia c’è caldo. A me non piace il caldo. C’è un ottima cucina ma preferisco il bagno.

A parte l’ovvio accostamento a Branduardi, mi sembra che il tuo background sia essenzialmente metal, cosa confermatami dalle nostre chiacchierate insieme. Sbaglio? Quali sono le altre tue preferenze/influenze?

Il cinema più che la musica, i sogni, e i racconti della mia vecchia bisnonna Benedetta Drago.

Musica a parte, hai una notevolissima fantasia anche per quanto concerne l’apparato testuale. Da dove trai l’ispirazione per le tue favole? Si possono considerare allegoriche, magari con una morale di fondo come in Fedro, oppure non c’è altro che una sfrenata liberazione di energia?

La fiaba è da sempre dentro ciascuno di noi, io non faccio altro che pescare in questo pozzo dimenticato e mostrare a tutti il contenuto del mio secchio logoro. La fiaba è tutto questo e molto altro.

E’ più importante la creatività o la tecnica? E, in particolare, Bruno Rubino cosa pensa di se stesso come batterista?

Sai come la penso, per me la tecnica è solo un modo per mediare la creatività, se di tecnica e creatività possiamo parlare, ma credo che intendessi questo. Bruno pensa che Bruno abbia appena la tecnica sufficiente per accompagnare le canzoni che scrive Bruno, mi piace il suo gusto nell’arrangiamento delle parti di batteria, spero che la stima sia reciproca.

Anche se è un po’ come chiedere a un padre a quale figlio vuole più bene, c’è un disco dei Fiaba a cui ti senti maggiormente legato?

Se fosse così taglierei la corda.

Nella recensione dell’ultimo lavoro mi sono permesso di dire che per conto mio non è più procrastinabile l’aggiungere, in futuro, qualche strumento e dunque qualche sonorità in più, per conferire sfumature un po’ diverse. Ma, avendone discusso a suo tempo, conosco già la tua riluttanza a tale proposito...

Sei il giornalista più cortese che abbia mai conosciuto, non devo fare neanche lo sforzo di risponderti. :-) Non escluderei comunque in futuro un lavoro con orchestra, il suono dei Fiaba non sta negli strumenti ma nel modo in cui vengono utilizzati.

Viste le caratteristiche de “I racconti del giullare cantore”, vi aspettate un maggiore feedback dall’ambiente prog o da quello metal?

Le fiabe sono per tutti.

Avete suonato come supporto a Fish e state facendo diversi sforzi promozionali. Pensi che qualcosa si stia finalmente muovendo? Quello di vivere di musica rimane tuttora il tuo obiettivo?

Oggi abbiamo una produzione più grossa e un pubblico sempre più vasto e ciò che facciamo ha quindi una maggiore risonanza. La mia più grande speranza è quella di essere baciato da una principessa per tornare ranocchio, vivo da sempre di musica ma è niente in confronto a quanto la musica vive di me. GRAZIE a presto, e dedicami il K2.

Per quello temo che dovrai aspettare un po’...

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