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DGM Giordano Selini
 

Impatto, evocatività e melodia si fondono nell'interessante proposta prog-metal dei DGM, creatori di scenari sonori affascinanti e intensi. E' questa l'occasione per fare un quadro sulla loro dimensione creativa. L'attuale formazione comprende Luciano Regoli (voce), Maurizio Pariotti (tastiere), Diego Reali (chitarra), Marco Marchiori (basso) e Gianfranco Tassella (batteria). La band ha all'attivo il mini-cd Random access zone.

Parlateci delle vostre esperienze pre-DGM e di come è nata la band.

Il progetto DGM nasce sul finire del '94 presentando un nucleo a tre: Diego, Maurizio e Gianfranco. Il gruppo è stato poco dopo integrato dall'ingresso di Marco che, come gli altri, ha collaborato solo in vari progetti di bands locali. E' in questo primo periodo che viene registrata la strumentale Flyin' fantasy che apparirà sul prossimo nostro lavoro come bonus-track. Sentendo il bisogno di utilizzare anche parti cantate abbiamo deciso in seguito di cercarci un cantante adatto al nostro genere. E' arrivato così alla voce Luciano nel novembre '95 e subito si è inserito alla perfezione nella band, grazie anche alla sua notevole esperienza (non si possono non ricordare le varie collaborazioni con il Ritratto di Dorian Gray, embrione dei futuri Goblin di Claudio Simonetti, la Raccomandata Ricevuta di Ritorno e i Samadhi, pubblicando un disco con questi ultimi due gruppi nel periodo aureo del prog italiano degli anni '70 - ndA).

Come sono maturati i brani del vostro mini-cd?

Sono brani maturati dopo anni di sala prove e dopo aver ascoltato e assorbito le sonorità prog, rock e heavy metal anni '80, cercando, per quanto possibile, di mantenere una certa originalità, ma restando su binari musicali fedeli alla nostra passione (anche se avversata, in quel periodo, da mille fattori esterni).

Un bilancio su questa vostra opera prima.

Ci reputiamo molto soddisfatti del primo lavoro che ricordiamo essere una completa autoproduzione, al costo di molti sacrifici. Speriamo anche che ci serva come bagaglio d'esperienza per lavorare al meglio sul prossimo disco. Questa nostra opera prima contiene intanto brani pensati e sviluppati così come sono stati concepiti nel 1984 da una collaborazione di Gianfranco e il tastierista Roberto Riccitelli. Pur se nate molti anni fa, sono state registrate solo nel '96 e perciò con sonorità molto moderne.

Cosa rappresenta per voi il progressive?

(Gianfranco) Rappresenta tutta la mia vita in quanto tempo, soldi e lavoro sono stati dedicati appieno a questo bellissimo genere.
(Maurizio) Il prog è quel qualcosa che mi permette di esprimermi come meglio credo senza rimanere legato a degli schemi prestabiliti, poi se agli altri piace quello che compongo... tanto meglio!!! Intendiamoci, progressive non vuol dire per questo caos musicale organizzato, bensì essere liberi di volare al massimo con la propria fantasia, con il proprio istinto...!
(Luciano) Ne facevo parte tantissimi anni fa e ne faccio parte tuttora... Impossibile staccarsene.
(Diego) Mi trovo pienamente d'accordo a metà con un terzo di quello che ha detto il gruppo (ah... ah...! - ndR).
(Marco) Prog è anche essere contorti... come Diego.

Parlateci del nuovo lavoro che state preparando.

Presenta molte atmosfere classicheggianti, parteggiato dalle tastiere, anche se non c'è un vero e proprio strumento protagonista. Nel disco saranno presenti otto pezzi che crediamo non siano paragonabili tra loro sen per le sonorità. Ognuno di noi ha dato il proprio contributo inserendo, come pensiamo sia normale, le proprie piccole influenze. E' nato così un lavoro molto variegato che ci sta soddisfacendo molto. Speriamo che ci possa servire come salto di qualità, anche grazie alla Elevate Records che, producendoci, dimostra di credere in noi e nel nostro lavoro.

Quali sono le caratteristiche fondamentali che stanno alla base della vostra musica?

Lasciamo spazio alla potenza, all'armonia, al dialogo tra gli strumenti ed anche ad un po' di tecnica (per quanto possibile) senza mai strafare, visto che preferiamo seguire sempre una certa melodia. Da qui la ricerca di un buon bilanciamento tra tutte le caratteristiche sopra citate risulta a dir poco essenziale.

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