Home

 
MIX CITY Giovanni Carta
 

Purtroppo ancora ben poco conosciuti al di fuori della loro patria, i francesi Mix City hanno pubblicato in questi ultimi anni due graziosissimi lavori basati su un jazz rock strumentale psichedelico ed eccentrico, ricco di soluzioni musicali moderne ed allo stesso tempo vicine ad atmosfere vintage tipicamente anni settanta e sessanta... Il gruppo, guidato dal tastierista Jean-Patrick Cosset, ha recentemente pubblicato il secondo cd "A Funny Style", per l'occasione ho pensato di fare quattro domande a Jean-Patrick...

Sono trascorsi circa tre anni dall'uscita di "On Track" ed in questi anni la vostra sezione ritmica è stata completamente sostituita da nuovi arrivi, Marc Delouya alla batteria e Frederic Chiffoleau al basso, un che mi ha un poco sorpreso... cos'è successo?

Simon Mary è andato via perchè era molto impegnato con la sua personale band (Mukta), mentre Patrick Jouannic è andato via per motivi personali e musicali. Come sapete, è molto difficile tenere insieme la stessa band durante molti anni quando ogni suo membro non è convolto allo stesso modo oppure quando questa band non lavora abbastanza. L'effettiva line-up è cambiata da marzo con l'arrivo di Alain Baudry alla batteria, sono molto felice di suonare con lui ed anche con Fred Chiffoleau e Dj K20... E' la migliore band che ho mai avuto per i Mix City

"A Funny Style" è il vostro secondo e ultimo disco, in parte riprende e continua il discorso iniziato con "On Track", forse con una maggior aggressività e semplicità. A Funny Style sembra orientarsi più verso la musica nera, il funk, anche grazie ad un utilizzo dei samples e scratches ancora più marcato che in precedenza. Quali sono stati gli elementi che hanno portato alla realizzazione di A Funny Style? C'è dell'improvvisazione nelle tue composizioni?

Sicuramente c'è molta improvvisazione! La musica dei Mix City è organizzata fra le parti scritte ed improvvisate e l'energia ci guida per sviluppare il suono appropriato in quel preciso momento. Con i nuovi brani ho voluto favorire delle forme musicali più semplici per suonare con più libertà. Ho sempre amato e desiderato una scrittura contrappuntistica per la batteria ed il basso, come succede ad esempio nella musica di James Brown degli anni 70' con Bootsy Collins e Clyde Stubbefiels o Jabo Stark. Così, il suono ritmico è per me più importante delle produzioni funky. Sono anche molto interessato alle ritmiche jungle (insieme alla musica realizzata attraverso il computer) oppure l'hip-hop che proviene dalla musica nera e funky...

Il vostro modo di suonare è sospeso fra sonorità retrò e soluzioni più moderne e contemporanee. A dire il vero ho avuto qualche piccola difficoltà a paragonarvi con qualche altra band attuale... Cosa vi ha spinto a mettere insieme elementi drum'n'bass, jungle ed hip hop ad influenze e sonorità jazz-rock legate generalmente ad un periodo musicale ormai lontano?

Penso che il nostro modo di suonare derivi prevalentemente dal mio set di tastiere (Hammond B3, piano elettrico, clavinet Hohner), il quale crea un suono tipico degli anni settanta, e dalla mia sensibilità jazz nell'utilizzare la batteria ed il contrabbasso in un periodo in cui effettivamente non possiamo ascoltare molte sonorità acustiche... Ma sono molto interessato anche ai suoni ed alle produzioni della mia epoca...

L'organo Hammond è sicuramente lo strumento guida della vostra musica, penso alla vostra musica anche come un aggiornamento di quanto hanno realizzato in passato musicisti come Brian Auger... Ci potete dare un piccolo riassunto delle vostre maggiori influenze, passate e presenti?

In verità le mie influenze dipendono dalle diverse fasi della mia vita... In ordine cronologico: musica psichedelica, rock, hard rock, progressive, jazz, funk, musica contemporanea, elettronica, pop... Il mio primo acquisto della mia vita è "Wish You Were Here" (Pink Floyd) e recentemente l'ultimo cd di Mattew Herbert...

La vostra musica è stata finora interamente strumentale, pensate eventualmente di inserire in futuro delle parti cantate? "A funny Style" già dal titolo ci lascia immaginare un lavoro baciato dall'ironia, ed in effetti ancor più del vostro esordio "A Funny Style" mostra in tutta la sua durata uno spiccato senso per l'intrattenimento... Intendente l'ironia come un mezzo per rendere più accessibili composizioni complesse come possono essere le vostre, oppure vivete l'ironia come un elemento fondamentale per esprimere i vostri sentimenti?

Non ho mai trovato il giusto cantante per i Mix City ma è nella mia mente, forse in futuro... Ecco perchè uso tanti campionamenti con voci... Non cerco l'ironia ma penso che nella musica stia bene un po' di umorismo, specialmente quando suoni della musica strumentale nei dintorni del jazz...

Con i vostri lavori avete raggiunto un soddisfacente numero di copie vendute oppure anche voi nel vostro piccolo sentite il peso al fenomeno dilagante del download (più o meno legale) di file musicali? In genere avete ricevuto un ottimo responso di critica, però mi sembra che la vostra popolarità sia ancora leggermente circoscritta in territorio francese, specialmente per quanto riguarda le esibizioni live. So che è molto difficile suonare in giro, però organizzerete un piccolo tour anche al di fuori dalla Francia?

Nel nostro caso non so nulla di downloads... Non abbiamo la possibilità di organizzare un tour fuori dalla Francia, non ci sono abbastanza contatti, ed è sempre un problema di soldi (trasporti e così via). Per noi è già molto difficile in Francia...

"On Track" includeva quattro piacevoli video realizzati da Isabelle Dehay. Vi interesserete ancora di video in futuro?

Per quanto riguarda il lavoro visuale non l'abbiamo proseguito perchè ho preferito per il momento lavorare con un DJ. Forse in futuro potremmo avere nuovi progetti video, però non al momento...

Italian
English