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GECKO'S TEAR Antonio Piacentini
 

Il gruppo napoletano dei Gecko's Tear è una delle sorprese più interessanti degli ultimi tempi. Il loro disco di esordio “Contradiction” del 2006 ha avuto molti riscontri positivi sia in Italia che all'estero grazie alle molte influenze che svariano dal prog al jazz fino ad arrivare al metal.Grazie anche alla bella manifestazione New Sound Parlour, che Ws ed Arlequins hanno organizzato a Roma nel settembre del 2007, siamo entrati in contatto con Claudio Mirone e abbiamo approfittato dell'occasione per conoscerli meglio.


Allora Claudio come sono nati i Gecko's Tear?

Ho suonato con diverse persone sin dal 2000, tuttavia l'arrivo di Marco Castaldo alla batteria, nel 2003, ha segnato l'inizio del progetto musicale che ora si chiama Gecko's Tear.

Nel vostro lavoro “Contradiction” si trovano parecchie influenze mescolate però in maniera molto originale, qual è il vostro background musicale?

Io ho tre eroi personali: Demetrio Stratos, Robert Fripp ed ovviamente Frank Zappa. Del primo ammiro la concezione dello strumento voce e l'impegno politico, del secondo lo stile compositivo e l'integrità. Zappa invece era di un altro pianeta: un genio unicamente trasversale. La nostra sezione ritmica invece predilige la fusion, il funky e chiunque abbia groove :)
In generale tutti noi ascoltiamo da sempre molta musica ed abbiamo background musicali abbastanza diversi, penso che ciò sia un valore all'interno di una band.

Voi vi definite un gruppo progressive? E secondo voi ha senso suonare questo tipo di musica nel 2007?

Il prog degli anni 70 è stato un bellissimo movimento di ricerca culturale e musicale, noi tutti lo adoriamo, ma sono passati quaranta anni da “Freak Out” ed “In the Court of the Crimson King” (tra i miei preferiti di sempre), quindi provo fatica ad ritenere innovativa nel 2007 una band che suona quel tipo di sonorità, senza preoccuparsi di tutto ciò che è stato dopo il ‘75. Quaranta anni fa la sinfonicità, i tempi dispari e le tastiere erano innovativi nel rock, quindi progressive. Noi abbiamo indiscutibilmente una forte matrice prog, ma tentiamo di non renderla avulsa dal contesto socio-culturale odierno, che, nel bene o nel male, ha ormai superato quella fase.
Per la cronaca, oggigiorno è estremamente impopolare la parola “prog” presso chi organizza concerti... a volte sembra quasi una parolaccia, quindi noi riportiamo sempre il prog come una delle nostre influenze, a fianco ad altri generi musicali. Del resto Aldo Ruggiero (basso) e Marco Castaldo (batteria) studiano jazz al conservatorio di Napoli e Giovanni Gregorio (tastiere) adora anche la musica elettronica ed altre cose più moderne.

La dimensione live vi si addice parecchio, è difficile proporre la vostra proposta musicale dal vivo? Considerando anche che la maggior parte dei locali preferisce avere un riscontro sicuro facendo suonare cover band.

Sì, suonare dal vivo è effettivamente difficile, ma noi continuiamo perché ci crediamo, e soprattutto perché ci divertiamo tantissimo! Il nostro rapporto personale rende ogni trasferta una piacevole vacanza… e con questi presupposti tutto funziona molto meglio.

Siete molto giovani e quindi vi pongo un problema, prendete carta e penna e scrivete: a un vostro concerto assistono due persone. Un ragazzino di 15-16 anni venuto su a pane e John Petrucci per il quale Octavarium è il disco più bello degli ultimi 150 anni e un cinquantenne per il quale il mondo musicale è morto nel 1975. Come cerchereste di coinvolgere queste due categorie? E secondo voi c'è un modo per mettere d'accordo musicalmente parlando due generazioni così lontane tra di loro?

Non sono d'accordo che siano mondi totalmente avulsi l'uno dall'altro. Mi spiego: io ero un grande fan dei Dream Theater, poi mi sono reso conto che le sonorità che mi intrigavano maggiormente erano quelle più prog. Quindi andai a ricercare queste sonorità nei gruppi che le avevano introdotte per primi nel rock (Yes, Genesis, Van Der Graaf, etc…) ed ho effettivamente notato che spesso le preferivo. Apprezzo ancora i Dream Theater, anche se non incondizionatamente come un tempo, ma i due mondi non sono così distanti. Lo stesso Petrucci consigliava spesso di ascoltare i gruppi che avevano avuto influenza su di lui. Ho d'altronde molte riserve su chi si permette di dire che nulla di interessante sia stato creato dopo il '74, se non altro perché non si possono ignorare gruppi recenti come Radiohead, Tool, Jeff Buckley (e tanti altri meno famosi) oppure per strumenti di lavoro come il computer, internet o l'effettistica digitale. Senza contare che gli stessi artisti degli anni settanta hanno fatto ottime cose dopo quella data (Fripp e Zappa su tutti).
In senso ampio, comunque stiamo parlando in entrambi i casi di rock ben suonato, musica energica ed interessante, con un minimo di ricerca, quindi questo problema non mi preoccupa molto :)

Ho avuto modo di ascoltare sia la versione in inglese che in italiano di "Belly Bottom" e "Mental Hygiene"; perché la scelta di non mettere sul cd le versioni in lingua madre?

Non volevamo fare un disco in lingua mista, inoltre sospettavamo che il disco sarebbe stato venduto più all'estero che non in Italia (sospetto poi rivelatosi fondato) quindi abbiamo preso una scelta “internazionalista”, nell'ottica di una migliore possibilità di veicolare il messaggio dei testi. Comunque non so il futuro cosa ci riserverà…

Progetti per il futuro?

Allora, stiamo componendo alcuni nuovi pezzi, ma è ancora presto per sapere in che direzione si svilupperanno. Posso anticipare che mi interessa la trasversalità della composizione, cioè fare musica al contempo interessante ed accattivante. Riuscire ad essere trasversali è molto arduo, ma io difficilmente mi scoraggio :)
Mi interesserebbe anche sviluppare qualche collaborazione, in parte già l'abbiamo fatto, in parte stiamo studiando soluzioni, ma è ancora presto per parlare :)

Come vi vedete tra 30 anni? Ricchi e famosi con Ferrari e veline al seguito dovute alle straordinarie vendite dei vostri lavori e dai proventi dei vostri concerti (ve lo auguro anche se già immagino la risposta)?

Hehe, ovviamente difficilmente saremo ricchi e famosi, ma la cosa non mi interessa granchè. Io suono esattamente quello che voglio e mai nessuno mi dirà cosa devo suonare. Sono pochi i musicisti che hanno questa libertà, che io pago a caro prezzo, ma non potrei fare altrimenti con la mia musica. In ogni caso già da un po' abbiamo smesso di rimettere soldi con la musica, e questo mi sembra un ottimo punto di inizio :)

E per concludere, ringraziandovi per il tempo che ci avete dedicato, diteci due buoni motivi per cui una persona dovrebbe comprare un vostro cd.

Penso che la mia risposta alla domanda precedente sia già un buon motivo, in questa epoca di commercio e di omologazione musicale e non.
Un secondo motivo potrebbe essere andare su Youtube oppure Myspace, ascoltare qualcosa di nostro e gradirlo… le nuove tecnologie consentono di ascoltare musica immediatamente e gratuitamente… noi non possiamo far altro che essere contenti di questo nel darvi i nostri link! :)
www.myspace.com/geckostear
it.youtube.com/profile_favorites?user=geckostear
www.geckostear.com


Ovviamente ringraziamo Arlequins per la gentile disponibilità.

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