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JINETES NEGROS Antonio Piacentini
 

Se uno distogliesse un attimo lo sguardo dai confini europei e cominciasse a guardarsi intorno, potrebbe ricredersi sul livello tecnico e artistico dei gruppi attuali che si cimentano con questo tipo di musica.
Gli Jinetes Negros non hanno nulla da invidiare a gruppi con nomi più importanti, ma, vuoi per la pigrizia, vuoi per barriere mentali che l’appassionato di prog ha nei confronti dei nuovi gruppi, la loro proposta musicale è conosciuta da pochi anche dagli appassionati di questo genere.
Facciamo virtualmente un salto a Buenos Aires e andiamo a conoscerli.



Raccontateci la vostra storia

Il gruppo Jinetes Negros si è formato nel 1998 dopo una serie di registrazioni realizzate da Octavio (Stampalia) e Marcelo (Ezcurra) che sono confluite nel primo CD del gruppo (Jinetes Negros).
La band ha origine come fusione tra il musicale e il visuale. In effetti, il nostro secondo CD (Chronos) è ispirato a pitture di Salvador Dalí. Jinetes Negros è un concetto artistico che non si limita alla musica, ma rinasce costantemente e per richiesta dei suoi stessi membri.

Quali sono i gruppi che amate di più?

I nomi sono diversi e non necessariamente all’interno del genere: Genesis, Yes, The Beatles, Pink Floyd, PFM, ELP, Queen, Deep Purple, Led Zeppelin, Jethro Tull, Le Orme, Campo di Marte, etc.

E’ difficile suonare musica ora in Argentina?

Suonare musica no. È abbastanza difficile fare spettacoli dal vivo per la poca offerta di luoghi in cui suonare, e soprattutto per le richieste economiche degli stessi. Ottenere luoghi per suonare questo genere musicale è difficile quasi come imparare a scrivere bene in italiano.

Che ne pensate della scena rock progressive sudamericana e qual è il seguito dei ragazzi argentini per la vostra musica?

La scena del rock progressive sudamericano è molto ristretta, principalmente perchè il progressive non è un genere musicale di moda. I ragazzi di oggi stanno da poco imparando a conoscere e gustare il genere progressivo, soprattutto per trovare alternative alla musica commerciale.

Che riscontri avete avuto dal vostro ultimo bellissimo lavoro "Omniem"?

Ci sono molti appassionati del genere di tutto il mondo che hanno ascoltato e dato un giudizio sul gruppo. E fortunatamente abbiamo avuto molte critiche positive sul nostro lavoro.

Penso che, almeno negli ultimi tempi, la scena rock progressive sudamericana non abbia nulla da invidiare a quella europea e statunitense, è difficile esportare la vostra proposta musicale fuori dell’Argentina?

L’Argentina è un paese in cui in questo anno si festeggiano 40 anni di rock locale. Questo ti offre una visione realistica di come può essere il livello non solo in questo stile ma anche in tutti gli altri. Nell’epoca di internet è molto più semplice far conoscere la nostra proposta musicale fuori dei confini argentini.

Mi dite tre nomi attuali di gruppi argentini che vi piacciono e pensate che meritino attenzione da parte del pubblico prog?

Under Linden, William Grey, Nexus.

Qual è la risposta della gente al vostro tipo di musica? Che tipo di pubblico avete? Ragazzi o i classici nostalgici degli anni 70?

La risposta è altamente positiva. Ci sono giovani molto curiosi e che ci ammirano. E certamente anche il pubblico nostalgico che è abituato ad un certo concetto che comprende musica, vestiario e messa in scena.

Siete tutti musicisti bravissimi, quanto è importante la dimensione live per un gruppo come il vostro? Avete in mente di fare uscire un album dal vivo?

Grazie! In Realtà Jinetes Negros è un gruppo che ama sia lo studio sia l’improvvisazione. E ci fa molto piacere fare spettacoli dal vivo. C’è in progetto la realizzazione di un DVD con la presentazione del nostro ultimo CD ("Omniem") realizzata lo scorso 11 novembre in un teatro di Buenos Aires. E, a parte la registrazione dal vivo, abbiamo intenzione di continuare a lavorare negli studi di registrazione.

Nel ringraziarvi per il tempo che ci avete concesso raccontateci cosa ci riservate per il futuro.

Grazie a voi per averci dato la possibilità di esprimerci.
Stiamo componendo e registrando nuovi temi per il nostro prossimo disco e contemporaneamente stiamo preparando una cover di un gruppo finlandese degli anni 70 per un progetto della Colossus che gentilmente ci ha invitato a partecipare.

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