Home

 
DICE (Örjan Strandberg) Jessica Attene, Alberto Nucci, Mauro Ranchicchio
 

Per uno strano caso, Örjan Strandberg, leader e chitarrista dei Dice, storica band svedese attiva negli anni Settanta, ha contattato la nostra redazione dopo aver letto un articolo sul suo gruppo (al quale vi rimandiamo, nello spazio delle retrospettive, per gli approfondimenti biografici), offrendosi di soddisfare le curiosità che il nostro collaboratore di allora, Giovanni Baldi, aveva manifestato. Non potevamo lasciarci sfuggire questa ghiotta occasione, anche per farci raccontare alcune altre storie su una band che rimane, nonostante l’esigua discografia, un importante tassello del Progressive Rock svedese. Ricordiamo che recentemente, proprio Örjan, ha partecipato all’album tributo “Rökstenen”, suonando assieme ad altri gruppi, il meraviglioso concept “The Four Riders of the Apocalypse”, album ormai introvabile e stampato postumo da una etichetta giapponese. Ma questa è un’altra storia e vi invitiamo alla lettura di questa interessante intervista per saperne di più

Che difficoltà avete incontrato per la pubblicazione del vostro esordio discografico, a quando risalgono le sue canzoni e quante copie avete stampato?

Le canzoni del nostro album in studio furono per la maggior parte scritte tra il 1972-1975. "Follies" era in origine una serie di canzoni che più tardi vennero messe insieme a formare la suite, anche se il denominatore comune era la malattia mentale anche per le canzoni stesse. Come si può capire dalla piccola casa discografica - 'Marilla' - non abbiamo avuto alcuna attenzione dalle case discografiche major. Ma la pubblicazione dell’album avvenne grazie soprattutto al nostro editore musicale (Southern Music / peermusic) che davvero fece un’impresa. Marilla stampò 1500 copie. Tutto qui. Queste sono le uniche copie in vinile esistenti del nostro album di debutto, e ho imparato che il loro valore collezionistico è molto alto oggigiorno. Io stesso ne ho ancora solo due copie.

Il materiale dell’album postumo "The Four Riders of the Apocalypse" è stato registrato anche prima di "Dice". Perché è rimasto inedito?

Leif (Larsson, il tastierista n.d.r.) ed io iniziammo a scrivere il materiale per "Riders ..." addirittura prima che esistessero i Dice. Al tempo non prendemmo neanche in considerazione di avere un cantante per la band. Ma per come sono andate poi le cose, avendo riscosso l’interesse dalla Southern Music, abbiamo ritenuto che le nostre chance per arrivare a fare un album richiedessero un repertorio di canzoni più "normali". Così abbiamo messo "The 4 Riders ..." da una parte quando si trattò di pianificare il nostro album, ma bada bene, abbiamo suonato dal vivo " The 4 Riders ..." molto spesso in quel periodo!
Nel-76, però, ci fu offerto di fare 1 ora di special alla radio nazionale. La nostra scelta fu "The 4 Riders”. Ma poiché è piuttosto complesso e dovevamo cambiare molte volte stile, strumentazione e setting audio, abbiamo pensato che sarebbe stato meglio per noi fare una nostra propria registrazione come prova generale. E così abbiamo fatto. Abbiamo registrato la cosa in una specie di blocchi da un minuto (a causa di tutti i cambiamenti nella musica) e poi i abbiamo assemblato i pezzi in parallelo per la suite finale di 40 minuti. Tutto questo è stato fatto in mono, dato che non avevamo intenzione di usare tutto questo in altro modo che come 'guida' per il nostro concerto in radio.
Dopo aver fatto lo show radiofonico, abbiamo scoperto che in qualche modo la nostra registrazione aveva catturato molte delle cose positive di "The 4 Riders ...". Ma a questo punto avevamo già iniziato a fare l'album "Dice" con Robert Holmin.
Quando "Dice" fu pubblicato, ci erano rimasti meno di due anni prima che l’intera era del prog rock venisse messa da parte dal Punk. Perciò non abbiamo mai veramente più utilizzato "The 4 Riders". Non fino all'inizio degli anni Novanta, quando Naohiro Yamazaki della Belle Epoque Records volle pubblicarlo su CD! Quindi ho preso il vecchio mono-tape e l’ho ripulito nel mio studio ed è stato così che è stato poi pubblicato nel ‘92. "The 4 Riders..." è ovviamente è tra i nostri favoriti tra di noi.

Cosa ti ha ispirato il testo di "Follies" e la saga degli Entrudivoriani? La musica è nata nei primi anni Settanta: le liriche sono posteriori o risalgono allo stesso periodo?

In realtà, le liriche scaturiscono da colloqui filosofici molto seri con un amico, un po’ 'ai margini' della pazzia. In questi discorsi abbiamo cercato di gestire i sentimenti, stati mentali e altre cose astratte attraverso l'elaborazione dello stato di pazzia - Entrudivore - con i suoi abitanti, gli Entrudivoriani (il nemico, coloro che vogliono mantenerti nella follia). I testi sono nati prima della musica.

Alcuni dicono che le liriche delle band Progressive sono solo riempitivi: ti rendi conto che comunque avete parlato della minaccia per l'ozono ancor prima delle spedizioni in Antartide che l’hanno portata all’attenzione mondiale? ("The Utopian Suntan")

Lo devo a mia madre che è stata molto vigile e consapevole delle minacce ambientali prima di molte persone. Aveva un articolo di giornale sulle minacce del freon (nei frigoriferi e nelle bombolette spray, ecc) che ho letto. Ma “Utopian Suntan” era inizialmente prevista per far parte di un altra suite riguardante il futuro. Avevamo altre canzoni pianificate riguardanti le piogge acide e roba del genere. Anche alcuni bozzetti per i concerti (compresa una proiezione della Terra che veniva spazzata via ...!)
Avremmo potuto fare "Riders..." come una suite per raccontare una catastrofe storica, "Follies", che raccontasse di una catastrofe mentale, e "XXXXXX" che parlasse di una catastrofe futura. Come tutti sappiamo non ci siamo mai arrivati. E ora sembra che la drammaticità del futuro si stia già scrivendo...

Il primo album (mi riferisco a "Dice") è sinfonico e talvolta umoristico, "Four Riders" è più oscura e austera: qual è secondo te il motivo di questa differenza?

Un po' più commerciale, direi. Al fine di attrarre una casa discografica, abbiamo dovuto avere alcune canzoni di meno di 7 minuti (non pensiamo che la qualità delle canzoni fosse inferiore sul nostro vinile! Solo un po’ diverse).

Esisteva di fatto una vera e propria "scena svedese di Rock Progressivo" negli anni Settanta? Conoscevate band come Kaipa, Miklagård, Atlas, Blåkulla, ecc ed eravate in contatto con alcune di esse?

Sì, c'era una scena prog rock in Svezia, dove Kaipa era il nome più famoso, ma la maggior parte di noi erano a conoscenza gli uni degli altri. Abbiamo condiviso concerti con molte altre band dello stesso genere. Potrei fare il nome forse di non più di 10 bande svedesi che pensavo fossero valide a quel tempo, Dice e Kaipa inclusi. Sono ancora in contatto con Coste Apetrea (Zamla), Roine Stolt (Flower Kings/Kaipa), Mats J. (Isildurs Bane) e altri dei Trettioåriga Kriget e di altre bands.

Siete a conoscenza della rinascita del Rock Progressivo in Svezia? Conosci, e ti piacciono, nessuna band? Alcune di esse, come gli Änglagård, pagano un tributo evidente ai Dice ...

Devo ammettere di non seguire attivamente alcuna band di oggigiorno.

A quel tempo la risposta del pubblico probabilmente non fu entusiastica: perché, a tuo parere, l'interesse per la vostra band è cresciuto solo negli ultimi anni? Cosa ne pensi a riguardo?

Perché fino a quando è stato pubblicato il nostro CD la nostra musica non è andata oltre le 1500 copie dei proprietari del vinile. Non abbiamo mai avuto alcuna vera diffusione radiofonica in Svezia – a parte quello special di un’ora.

Abbiamo sentito alcuni brani inediti (quattro dei quali inclusi nel disco dal vivo): ce ne puoi parlare? Come sono rispetto al materiale pubblicato?

Come ho detto, le condizioni per la musica prog si raffreddarono molto rapidamente negli ultimi anni degli anni ‘70. Non siamo riusciti a ottenere un altro contratto di registrazione, così abbiamo pensato che dovevamo diventare più commerciali. Guardando indietro, sento ovviamente che abbiamo preso le distanze dallo 'personaggio musicale Dice', ma non abbiamo pianificato di farlo. Mi piacciono ancora le canzoni in quello stile, anche se sono molto diverse dal materiale precedente.

Alla fine degli anni Settanta i Dice hanno cambiato più volte nome (The Picknicks, Jet Set): era un modo per prendere le distanze dalle opere precedenti e da una musica ormai fuori moda?

No, no, no! Abbiamo sempre avuto un grande amore per l'umorismo nella band, così abbiamo sempre avuto qualche momento divertente nei concerti. A un certo punto abbiamo lavorato come gruppo supporto per un altro artista. Poi abbiamo deciso di chiamarci The Picknicks, piuttosto che sentire le persone dicevano che questi sono i Dice. Abbiamo anche fatto un disco di falso-punk in cui ci siamo chiamati 'Kramp'.
Quella dei JetSet fu una fase del tutto nuova, dove la Southern Music fece un contratto con 3 di noi (Per, Leif ed io) per scrivere materiale da hit, nello spirito degli ABBA. E dato che eravamo anche musicisti, abbiamo deciso che tanto vale anche eseguire il materiale.

Le ristampe giapponesi dei vostri album sono oramai difficili da trovare: avete in programma delle nuove ristampe?

Stiamo avendo delle trattative con una compagnia scandinava per un’ulteriore ristampa, che dovrebbe rendere quindi il disco - o file - più facile da trovare.

Hai mai pensato di riunire la band? Perché non l'avete mai fatto?

In realtà, lo abbiamo fatto! Nel 2004 i Dice si sono riuniti per un concerto nel giorno del 50° compleanno della moglie di Leif! È stato divertente! Ma prima di questo, io, Leif e Per provammo a farlo, nei primi anni novanta, ma ci siamo resi conto che avevamo sviluppato sensibilità musicali diverse per riprovarci a suonare tutti assieme.

Cosa fanno i membri dei Dice oggi?

Sia Leif che Per (Andersson, il batterista n.d.a.) sono stati produttori discografici di grande successo e cantautori; io ho scritto e prodotto musica per film, spot pubblicitari, mostre, spettacoli etc etc a partire dai primi anni ‘80. Fredrik è stato un imprenditore di successo in molte attività diverse.

Tu e Leif avete cominciato a suonare assieme in gioventù, condividendo la vostra passione per la musica anche nella vita privata. Cosa significavano i Dice e cosa significano oggi per te?

Come dici tu, c'è un legame speciale quando si condivide una solida base riguardante l’aver fatto musica insieme. In un certo senso, ritengo che Leif, Per e Fredrik siano una famiglia per me, sì, anche Robert (Holmin, cantante n.d.a.), anche se lui è stato con noi per pochissimo tempo. So che gli altri la pensano allo stesso modo. Siamo tutti molto amici oggi.


Bookmark and Share

Italian
English