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APOCALYPSE Jessica Attene & Alberto Nucci
 

Gli Apocalypse, uno dei gruppi di punta del Progressive Rock brasiliano, festeggiano i loro 25 anni di musica con la pubblicazione di un lussuoso cofanetto, che contiene anche il nuovo album “2012 Light Years From Home”. Abbiamo colto l’occasione per porgere qualche domanda a Eloy Fritsch, leader storico degli Apocalypse, che ci ha accompagnato in un lungo viaggio attraverso la storia della sua band. Buon divertimento

Che peso ha avuto il vostro gruppo per la rinascita del Prog in Brasile? Che eredità hanno lasciato gruppi come O Terço e O Som Nosso De Cada Dia?

Il Progressive Rock non è rinato in Brasile. Il Brasile è il paese del samba e del calcio. Ci rendiamo conto che poca gente qui ascolta o si mostra interessata al Progressive Rock. La gente in generale non sa cosa sia il Progressive Rock. Mi piacciono molto gli O Terço e i Som Nosso de Cada Dia ma il gruppo Prog più importante in brasile sono i Sagrado Coração da Terra (Sacro cuore della Terra)

Gli Apocalypse sono stati forse il primo gruppo brasiliano a firmare un contratto con una etichetta internazionale; come avete raggiunto questo traguardo?

Dal momento che in Brasile era molto difficile suonare e pubblicare dischi Prog, abbiamo provato ad inviare la nostra musica in Francia, un paese con una tradizione Prog che avrebbe potuto supportarci. Il nostro album è stato inviato all’etichetta Musea che si è mostrata disponibile a pubblicarlo. Abbiamo così firmato per questa etichetta per la pubblicazione del nostro primo CD “Perto do Amanhecer”.

Siete stati i primi nel vostro paese ad ispirarsi ai Marillion e al new Prog inglese. Com’è nata questa passione?

In realtà siamo influenzati dai Marillion solo per quel che riguarda le canzoni del CD “Perto do Amanhecer”. Dopo quel CD abbiamo avuto altre potenti fonti di ispirazione come Yes, Kansas, EL&P e Jethro Tull

Dopo 20 anni di attività Chico Casara ha lasciato il gruppo. Puoi raccontarci cosa è successo e cosa ha comportato questa perdita? Siete ancora in contatto con lui?

Come ho già detto, fare un progetto Prog nel nostro paese è molto difficile ed i musicisti si stancano presto perché non trovano quelle opportunità o quegli spazi che vorrebbero. Il cantante Chico è ancora mio amico ma viviamo in città diverse e non ci vediamo spesso.

Con l’ingresso di un nuovo cantante e un nuovo bassista il sound degli Apocalypse inizia a cambiare: l’aspetto più evidente riguarda la scelta di cantare in inglese. Perché avete preso questa decisione quando comunque il gruppo era già apprezzato a livello internazionale?

Sì, dal 2004 gli Apocalypse cantano anche in inglese, la lingua più diffusa ed apprezzata nell’ambito della musica rock. Adesso la gente può scegliere se ascoltare le coanzoni degli Apocalypse in portoghese o in inglese. In particolare credo che l’uso di due linguaggi doni al nostro progetto una maggiore flessibilità.

Sempre con l’ingresso del nuovo cantante avete deciso di rifare le vecchie canzoni con liriche in inglese. Siete soddisfatti del risultato?

Sì, ci è piaciuto molto registrare il DVD “Live in Rio” e riascoltare le vecchie canzoni in inglese. Come ho già detto ci fa piacere che la gente possa scegliere in che lingua ascoltare le nostre canzoni.

“Refugio” è forse uno dei vostri album più sinfonici e tastieristici; con le produzioni successive invece il vostro sound ha iniziato ad indurirsi fino ad arrivare al vostro ultimo album; cosa ha portato a questa trasformazione? Pensate prima o poi di tornare ad un sound più sinfonico?

Non abbiamo smesso di fare Prog Sinfonico dopo la pubblicazione di “Refugio”. Abbiamo solo aggiunto un po’ più di rock in alcune canzoni. “The Magic Spells”, il CD-DVD “Live in Rio” e “The Bridge of Light” sono tutti album registrati dal vivo. Sul palco gli Apocalypse sono più pesanti e pieni di energia che in studio. Anche nell’album “2012 Light Years from Home” puoi sentire del Prog Sinfonico. Ascolta ad esempio le canzoni “New Sunrise”, “The Angels and Seven Trumpets” e “2012 Light Years from Home” e troverai molti elementi sinfonici. Il prossimo 11 Settembre suoneremo le canzoni “Refuge”, “Follow the Bridge”, “Last Paradise”, “Ocean Soul” e “Blue Earth” in un grande concerto con il coro e l’orchestra e questo dimostra che stiamo ancora facendo autentico Progressive Rock.

I festeggiamenti dei vostri 25 anni di attività hanno portato alla realizzazione del bellissimo cofanetto che racconta la storia del gruppo ma che ne traccia anche il futuro. All’interno del cofanetto viene infatti inclusa la copia del vostro nuovo album. E’ un idea un po’ originale per lanciare un nuovo album: come è nata l’idea? L’album verrà venduto anche singolarmente?

Ci siamo accorti troppo tardi che la gente preferisce scaricarsi le canzoni da internet piuttosto che comprarsi i CD. Così abbiamo deciso di produrre un cofanetto con un contenuto grafico di alta qualità in maniera tale che se ti piacciono gli Apocalypse sarà preferibile comprare il cofanetto piuttosto che scaricarsi gli mp3. Il progetto ha acquistato importanza anche perché si tratta del primo box di un gruppo Prog Sud Americano. Gli elementi che compongono il box-set non possono essere venduti separatamente.

Come vi è venuta l’idea di realizzare un concept sulla profezia Maya del 2012?

Il misticismo è stato sempre uno dei nostri argomenti preferiti. Questa volta abbiamo pensato di presentare l’apocalisse non solo in un contesto biblico ma anche attraverso altre culture e credenze. Nel CD “2012 Light Years from Home” si parla di angeli, luce, cielo, paradiso, terra, argomenti che non sono direttamente correlati ai Maya ma in cui confluiscono molte religioni che credono nella rivelazione dell’apocalisse.

Credete nella profezia Maya? Qual è il vostro ultimo desiderio musicale?

Crediamo nella nostra musica e nell’energia che essa trasmette alla gente. E’ sempre un’energia positiva perché porta un messaggio di pace e felicità. Richiamiamo l’attenzione della gente su problemi globali come la distruzione della natura, la guerra, la miseria perché vorremmo un mondo migliore per tutti e tutti dovrebbero fare la propria parte.

Nei tuoi album solisti hai esplorato direzioni musicali differenti rispetto agli Apocalypse, come l’elettronica e la new age; in che modo incidono queste esperienze nel sound degli Apocalypse? Quali altre direzioni musicali ti piacerebbe esplorare come tastierista?

Mi è sempre piaciuta la musica strumentale, orchestrale, elettronica, etnica, così ho deciso di scrivere musica che andasse in quelle direzioni ispirandomi alla natura e al cosmo. Si tratta di un progetto che non ha connessioni con gli Apocalypse. E’ un progetto che completa me stesso come tastierista e compositore. Ho sempre creato musica. Ho pubblicato gli album “Mythology”, “Landscapes”, “Atmosphere”, “The Garden of Emotions” e molti altri. Non penso al denaro ma a registrare la mia musica per poterla condividere con la gente a cui piace la musica. Questo progetto in studio mi ha donato momenti di grande elevazione spirituale e mi ha permesso di esprimere i miei sentimenti e le mie emozioni attraverso l’arte.

Nel 2010 c’è stato l’abbandono anche del batterista Chico Fasoli; è stato difficile sostituirlo?

Chico Fasoli era con gli Apocalypse dagli inizi. E’ un ragazzo eccezionale ed un bravo batterista. E’ sempre difficile sostituire un membro che ha aiutato nella creazione di un progetto e che è stato sempre presente. Chico continua ad essere un nostro grande amico. Mio fratello Ruy Fritsch ha invitato un altro grande batterista che si chiama Fabio Schneider a far parte degli Apocalypse e Fabio ha accettato. Ha iniziato a suonare con noi in occasione dei concerti a Porto Alegre e São Paulo. Fabio ha anche registrato tutte le canzoni presenti sul CD “2012 Light Years from Home”. Lui suona con un’altra tecnica, con uno stile un po’ più jazz-fusion che contribuisce al sound del nuovo album.

Perché un concept ambizioso come “The Bridge of Light” è stato pubblicato unicamente come album dal vivo? Non avete mai pensato a una versione in studio?

Bella domanda. “The Bridge of Light” era un progetto dal vivo che presentava nuove canzoni. Il concerto è stato registrato in formato audio e video e forse un giorno pubblicheremo un DVD. Gli Apocalypse sono ora una nuova squadra con tanti progetti per il futuro.

Il ricordo più bello di questi 25 anni con gli Apocalypse da regalare ai nostri lettori…?

Vorrei ringraziarvi per l’intervista e per l’opportunità di rispondere ad alcune domande sugli Apocalypse. Grazie a tutti coloro che ascoltano la nostra musica e che in qualche modo contribuiscono al nostro progetto musicale. Voglio concludere dicendo che abbiamo tanti bei ricordi: in particolare mi piace ricordare i nostri concerti a Rio de Janeiro e negli USA. Essere sul palco, suonando al pubblico la nostra musica assieme a mio fratello e ai miei amici è molto, molto molto bello. Grazie a tutti!


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