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MIKROMIDAS Maria Cristina Mezzacapo
 

La storia del progressive rock norvegese, a parte gli anni '70, non presenta molti nomi di spicco anche se ultimamente sembra esserci stata una rinascita del genere con nuovi gruppi, tre dei quali presentati dalla casa discografica francese Musea. Ci riferiamo ai Kerrs Pink, Kvazar e ultimamente i Mikromidas il cui cd d'esordio Brennende Drømmer é uscito nel dicembre 2001.
Ho incontrato tre membri della band in un pomeriggio nevoso di febbraio 2002 a Stavanger. A rappresentare i Mikromidas sono qui Halvard Jakobsen (chitarra elettrica), Øystein Larsen (tastiere) e Ståle Roar Leirtrø (voce e chitarra elettrica).


Chi sono e come nascono i Mikromidas?

H.J: Oltre a noi tre ci sono anche Atle Bye (basso) e Rune Forselv (batteria e percussioni). L'idea è nata quando io ed Øystein abbiamo cominciato a discutere della possibilità di una collaborazione musicale. L'acquisto in comune di alcune apparecchiature ha rappresentato formalmente l´inizio dell'attività. Il resto dei membri si è unito per amicizia o per coincidenza.
La cosa più importante all'inizio è stata trovare qualcuno che condividesse le nostre stesse idee musicali e fosse pronto a sperimentarle. La band originariamente si chiamava Nocturnal sea e tre dei suoi componenti sono ancora con i Mikromidas. In seguito si decise di dare alla band un profilo più norvegese con testi scritti in questa lingua e di conseguenza anche il nome è cambiato.
S.R.L.: Io mi sono unito al gruppo nel ´95 quando mi sono trasferito da Trondheim, la mia città, a Stavanger. Ero già amico dei due fondatori della band e ne sono diventato il nuovo cantante.

Il vostro primo cd Brennende drømmer e stato realizzato nel '99. Un giudizio a freddo...

H.J.: La musica è diretta e non può lasciare indifferenti: o piace, o non piace! Credo sia molto rappresentativo della musica dei Mikromidas: un melting pot di diversi stili e influenze musicali. La produzione è un po' grezza poiché è stato registrato live. Qualche brano ci ha guadagnato in espressività, per qualche altro avremmo voluto una produzione più soft. Tutto sommato é un CD cool e il prossimo lo sarà anche di più.
Ø.L.: Sono d´accordo con Halvard. Sono molto soddisfatto di questo CD così com'è stato realizzato. Credo sia molto fedele alla musica che suoniamo nei nostri concerti e questo è quello che volevamo ottenere ma la prossima volta forse realizzeremo un CD più sofisticato con un sound più variegato e dinamico.

Che cosa significa il titolo Brennende drømmer?

S.R.L. Il titolo può essere tradotto Burning dreams in inglese. Si riferisce al sogno di spezzare le catene che ci imprigionano e gli schemi che controllano la nostra vita. Il sogno consiste nel fare ciò che vuoi e non ciò che dovresti o che gli altri si aspettano che tu facessi. Nella società odierna tutto si misura in tempo, denaro e valori prefissati, ma crediamo ci siano degli altri valori che il denaro non può comprare. Noi, ad esempio, non vogliamo nessuna intromissione di tipo commerciale nella nostra musica, suoniamo solamente ciò che ci piace come simbiosi dei gusti musicali di tutti i componenti del gruppo.
Ø.L.:Brennende drømmer è il titolo di una canzone che avevamo composto ma che poi non abbiamo inserito nel CD. Il titolo completo è Warm your soul on burning dreams e tratta della disillusione di vedere non realizzati i propri sogni.

Come mai la scelta di cantare in norvegese?

S.R.L.: I testi sono importanti per noi e si riesce meglio ad esprimere emozioni e sentimenti se si usa la propria lingua. Pensiamo inoltre che il norvegese dia più personalità all'espressione artistica della band. La lingua è una componente importante per l'identità di una persona, riteniamo sia un peccato che tutte le band del mondo debbano cantare in inglese solo per compiacere le leggi del mercato discografico. Questo non si accorda con la nostra filosofia.

Potete illustrarci brevemente il contenuto dei testi?

S.R.L.: Nel libretto del nostro CD c'è una breve spiegazione in inglese. Consiglio il pubblico italiano di visitare il nostro sito www.mikromidas.com in cui si può trovare la spiegazione in italiano. Nello scrivere i testi abbiamo provato a lasciare libere l'immaginazione e la fantasia. Secondo Ibsen l'opinione della maggioranza non è sempre giusta noi critichiamo quello che non ci piace e proviamo a proporre delle alternative.
Ø.L.: Quando scrivo un testo cerco di ricreare i miei stati d'animo e le mie fantasie.

Usate un vero mellotron?

Ø.L.: Certamente! Il mellotron è stato comprato nel '96 di seconda mano, è un modello M400S della metà degli anni '70. E' importantissimo usare un mellotron autentico sia per il suono, lo stato d'animo e le associazioni che crea. Ha un suono che non si può riprodurre con nessun altro strumento.

Quali sono le vostre fonti di ispirazione?

H.J.: Tutto degli anni '70, incluso pop, rock, prog e reggae. Per la chitarra Frank Zappa, anche se è difficile trovarne traccia nella nostra musica. Mi piace la chitarra malinconica nella tradizione dei primi Genesis, dei Camel, dei Landberk e di Neil Young.
S.R.L.: Una vasta gamma di musica pop e rock specialmente degli anni '70 ma anche gruppi nuovi come Radiohead e Anekdoten. E' importante per me non avvicinarsi troppo alle nostre fonti di ispirazione. Pensare progressivo significa inventare qualcosa di nuovo e non riprodurre qualcosa creato da altri.
Ø.L.: I miei preferiti sono i King Crimson, i primi Genesis e Yes, band del movimento Rock In Opposition come Univers Zero e molte altre band semisconosciute dei primi anni '70. Ascolto molta musica per orchestra del '900, compositori come Gustav Holst e Arvo Part. Al nostro batterista Rune Forselv e al bassista Atle Bye piace l'hard rock dei Led Zeppelin e Deep Purple.

Com'è la situazione del prog odierno e cosa pensate della scena musicale norvegese o, più in generale, scandinava?

Ø.L.: Il prog oggigiorno è piuttosto noioso. Preferisco ascoltare i vecchi album! La musica rock e pop è troppo standardizzata: pochissime novità e troppo riciclaggio di idee.
H.J.: La situazione del prog oggi non è eccezionale ma sicuramente meglio degli anni '80 e '90. Il mercato musicale non è aperto al prog e pare ci siano molte band amatoriali che suonano senza mai raggiungere un vero pubblico. Sembra che la scelta musicale si stia restringendo, la gente si orienta a comprare ciò che costa meno e questo vale anche per la musica. Molti negozi di musica devono chiudere perché non reggono alla concorrenza dei NICE PRICE specializzati nella vendita di CD dal titolo TOP TEN o IL MEGLIO DI...
Ovviamente non c'è posto per il prog classico in questi posti!
S.R.L.: Ci sono molti gruppi pop e rock che hanno un grande successo in Norvegia come A-HA e Morten Abel [ex leader dei September When NdA] che forse sono dimenticati o non sono conosciuti all'estero. Oppure band come i Motorpsycho che sono seguiti da un gruppo di affezionati fan in tutta Europa... Ci sono alcune prog band come Tangle Edge, Thule, White Willow e Kerrs Pink molto seguite dai progster norvegesi.

Che cosa conoscete del prog italiano?

H.J: Mi piacciono i Banco e la prima PFM. Il loro album Per un amico contiene una delle più belle canzoni che abbia mai ascoltato: Appena un poco. E' ovvio che ci sia stato un forte interesse per il prog in Italia e immagino ci siano molti altri gruppi interessanti che io non conosco.
Ø.L.: Anche a me piacciono molto i Banco e la PFM. Ho ascoltato molti album prodotti dalla Black Widow come gli Standarte.
S.R.L.: La PFM è la mia preferita ma ascolto anche Le Orme e Goblin. Sono affascinato dal mix di musica medievale/folk/pop dei primi dischi di Angelo Branduardi. Purtroppo non sono molto aggiornato sul panorama musicale del prog italiano attuale, ho solo letto qualcosa su riviste specializzate norvegesi.

Volete anticiparci qualcosa sui vostri programmi futuri?

S.R.L.: Abbiamo già scritto alcuni brani per il nuovo album. Ci stiamo esercitando per la prossima registrazione che avverrà probabilmente nell'autunno 2002. Credo che lo stile sarà più o meno lo stesso, forse un po' più complicato e malinconico del precedente.

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