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ANCIENT VEIL, THE Valentino Butti
 

Buongiorno ragazzi e benvenuti sulle pagine di Arlequins.
È in uscita il vostro nuovo lavoro “Puer Aeternus”. Prima, però, ripercorriamo un po’ la vostra storia…


ALESSANDRO (SERRI): Io e Edmondo ci siamo conosciuti nel 1983 al liceo quando avevamo rispettivamente 15 e 14 anni. Abbiamo subito cominciato a comporre brani e sperimentare nuove sonorità, compreso l’utilizzo del latino per i nostri testi.
Un giorno durante una giornata di pioggia nel portone della nostra sala prove, io e Edmondo abbiamo improvvisato un brano con due flauti e il suono della pioggia in sottofondo. Questo brano diede origine a tutto perché il suo titolo divenne “Eris Pluvia” (titolo coniato da Edmondo insieme ai suoi genitori). Questo nome nel lontano 1985 diventò da subito il nome del nostro gruppo. Dopo diverse formazioni nel 1991 pubblicammo il nostro primo CD “Rings of earthly light”. Nel 1992 per diversi problemi il gruppo si divise ma io e Edmondo, nonostante fossimo i fondatori siamo stati costretti nostro malgrado a cambiare nome. Da quel momento con l’inserimento di mio fratello Fabio alle tastiere nascono gli Ancient Veil. Nel 1995 pubblichiamo il nostro disco omonimo con la Mellow Records, ma dal 1997, salvo sporadiche apparizioni in album tributo, le nostre strade si separano.

Sette album all’attivo, compreso questo in uscita, due live ed una raccolta pubblicata a nome Eris Pluvia & Ancient Veil, dal titolo “1991/ 1995 Rings of earthly light and other songs”. Parlateci brevemente di questi vostri album.

ALESSANDRO: Nel 2016 volendo io pubblicare un nuovo album di inediti ho ripreso i contatti con Edmondo e Fabio ed abbiamo deciso di farlo uscire come Ancient Veil, infatti nel 2017 esce “I am changing” per la Lizard Records. Abbiamo ricominciato a suonare dal vivo completando la nostra band con l’inserimento di due vere e proprie colonne: Massimo Palermo al basso e Marco Fuliano alla batteria. Da questi concerti sono nati due album dal vivo “Rings of earthly… Live” (2018) e “Unplugged Live” (2020). Un lavoro che ci ha fatto molto piacere ristampare rimasterizzato e rivisitato è stato il nostro disco omonimo “New - The ancient veilr emastered“ (2018) ed il nostro primo disco con il nuovo titolo “1991 / 1995 Rings of earthly light and other songs” (2019) uscito a doppio nome, un lavoro arricchito da brani inediti composti nello stesso periodo ma mai incisi.
Questi album sono tutti usciti con la Lizard Records, mentre il nuovo “Puer Aeternus” uscirà con la Maracash Records.

“Puer Aeternus”, l’album di prossima uscita, è il vostro lavoro più ambizioso. Come è nato e come mai avete scelto, per la prima volta, di esprimervi in italiano?

ALESSANDRO: Sono tanti anni che chi ci segue, soprattutto giornalisti stranieri, ci chiedono come mai non cantiamo in italiano. Abbiamo sempre considerato l’inglese la lingua migliore per rendere al meglio la musicalità dei nostri brani, e ci voleva una certa dose di coraggio per proporsi con la nostra meravigliosa lingua. Questo però ci avrebbe spinto a confrontarci con i ben più grandi predecessori, ad esempio il Banco Del Muto Soccorso o Le Orme, solo per citarne due. Dopo un’iniziale esitazione, siamo partiti con questa nuova avventura e devo dire che alla fine sono molto contento del risultato, anche perché Edmondo è riuscito a creare le parole giuste per la musica che ho scritto.
EDMONDO (ROMANO): Scrivo testi in italiano per i miei lavori discografici da solista, ho sempre apprezzato ed amato la musicalità della lingua italiana. Volevo che questo lavoro avesse una radice antica, arcaica per le tematiche che affronta e per come le affronta. L’italiano è una lingua antica e a mio avviso si sposa meglio con lo sviluppo della storia del mito del “Puer Aeternus”.

Raccontateci in breve la “storia” di “Puer Aeternus”.

EDMONDO: Il nuovo lavoro degli Ancient Veil è un album che si muove in mille direzioni.
La tematica è antica e attuale come tutti i drammi eterni che l’uomo da sempre vive.
La sua inadeguatezza nel rapportarsi con sé stesso e di conseguenza con il mondo esterno.
Un “eterno fanciullo“ dalle enormi capacità che preferisce non affrontare le sue trasformazioni, incapace di crescere realmente, di costruire una vita in armonia con i suoi simili e con la forza più grande al di fuori del suo IO: la natura.
In questa storia i miti classici si fondono senza limiti di tempo, luogo, cultura, spazio.
Tutti i personaggi di “Puer Aeternus” sono mitologici ma allo stesso tempo umani, vivono nel presente e nel passato, in una quotidianità che racchiude inesorabilmente il prossimo futuro.
Il personaggio che guida la nostra storia è un illuminato che comprende solo con la forza del “distacco“ e della riflessione il suo potenziale, riuscendo finalmente a mutare gli inevitabili errori del suo percorso in intensa vita.
L’album racconta in metafora la storia dell’uomo cosciente attraverso la vita di Puer Aeternus, un eterno adolescente che nella sua vita si trasforma diverse volte, rinasce diverse volte, si trasforma in Hermes e poi in Kore. Cerca in tutta la sua storia di migliorare il mondo che lo circonda senza comprendere che spesso la sua ingenua sincerità lo trasforma in una pedina facilmente plasmabile dal tempo e dalla sete degli esseri egoici. Riesce a trovare il vero equilibrio “verso la linea verticale” solo quando finalmente capisce che l’unica via percorribile per crescere e diventare consapevoli è la coesistenza sinergica con la Natura.

Molto bella la copertina dell’album che meriterebbe anche una versione LP… Malgrado i tempi d’oro del 33 giri siano finiti da tempo.

EDMONDO:Tutte le copertine degli Ancient Veil sono quadri olio su tela realizzati da Francesca Ghizzardi, mia madre. Io sono cresciuto in mezzo all’arte con una madre pittrice e un padre scrittore, quindi la mia infanzia è stata molto stimolante. La nostra casa era frequentata principalmente da attori, musicisti, registi, danzatori, pazzi… un ambiente negli anni ’70 molto creativo. Per il primo album mio e di Alessandro “Rings of earthly light” degli Eris Pluvia avevo scelto all’epoca un dipinto di mio fratello. Per gli album degli Ancient Veil ho pensato di dare una cifra stilistica riconoscibile e quindi ho trovato molto adatti i quadri “sognanti” e spesso “onirici” di mia madre, a mio avviso una grande artista capace di scavare nel profondo dello spirito con la sua pittura come si può vedere anche da questo dipinto. Questo pensiero viene espresso non solo da parte mia ma anche da molti critici d’arte. L’essere suo figlio non preclude in me un giudizio obbiettivo, l’arte non ha genitori e figli, ma solo espressione di bellezza universalmente riconoscibile.

Numerosi gli ospiti di prestigio presenti così come un ensemble di archi e fiati…

ALESSANDRO: La storia richiedeva l’interpretazione di diversi personaggi, che ovviamente non potevo fare solo io, quindi abbiamo coinvolto nel progetto amici cantanti e musicisti che più si avvicinavano al carattere stesso del personaggio. Il fatto che abbiano accettato ci riempie di gioia e di orgoglio. Desidero citarli tutti: Lino Vairetti Osanna), Tony Cicco (Formula 3), Roberto Tiranti (New Trolls), Sophya Baccini, Simona Fasano e Elisa Marangon, sono le voci presenti nell’album, oltre alla mia, a quella di mio fratello Fabio ed a quella di Edmondo. Per quanto riguarda l’ensemble, abbiamo Martin Grice (Delirium) al sax contralto, Natalino Ricciardo (Paolo Conte) al corno Francese, Francesco Travi al fagotto, Marco Gnecco all’oboe,un quartetto d’eccezione formato da Roberto Piga e Fabio Biale al violino, Ilaria Bruzzone alla viola, Kim Schiffo al violoncello ed infine il poliedrico Olmo Anorve Manzano alle percussioni.
EDMONDO: In “Puer Aeternus” in modo ancora più marcato che nei nostri passati album era importante creare un mondo sonoro dove il moderno e l’antico fossero presenti, dove suoni acustici e elettrici si fondessero assieme. E’ la storia che ha anche guidato questa scelta. Io suono l’antico chalumeau insieme al quartetto d’archi e alle chitarre elettriche, il flauto basso barocco insieme a Moog e loop attuali. La musica ha sempre meno confini come i pensieri.

Mi ha sempre colpito, in ogni vostro lavoro, la raffinatezza e la ricercatezza dei suoni e degli arrangiamenti…

ALESSANDRO: Con Edmondo abbiamo sempre lavorato in questo modo: io compongo il brano, scrivo tutte le parti, faccio un primo arrangiamento e poi Edmondo trova sempre le soluzioni di arrangiamento migliori, prima di tutto per gli strumenti che poi lui suonerà, oltre al fatto che con una pazienza infinita che gli invidio, riesce sempre a fare dei suoni e dei mix a mio modesto parere bellissimi.
EDMONDO: C’è sicuramente un accurato e attento lavoro di ascolto e rispetto unito all’attenzione nel valorizzare ogni singolo momento musicale. Altre caratteristiche importanti per noi sono è la presenza della melodia e del contrappunto sotto la voce, tutto si muove con intrecci di diverse linee musicali. Ultimo elemento importante è la scelta dei suoni, acustici e non. Da sempre curo la produzione globale dei miei lavori, così ho fatto per “Rings of earthly light” degli Eris Pluvia, per gli Ancient veil e per tutte le formazioni nelle quali compongo, creando e realizzando le grafiche, curando le registrazioni, i mix, il mastering, la stampa… ogni singolo passaggio dell’album è un passo importante da seguire in modo artigianale, da curare con attenzione e senza elemosinare il tempo. Si vive troppo poco per essere superficiali.

Edmondo Romano è l’autore dei testi mentre Alessandro Serri delle musiche. Il gruppo, però, ha anche altri 3 componenti che contribuiscono in modo importante al risultato finale…

ALESSANDRO: Come dicevo nella risposta precedente, da un mio primo arrangiamentoFabio rende “pianistiche” e “tastieristiche” le parti che scrivo per le tastiere, perché io sono un chitarrista ed è normale che funzionino fino ad un certo punto. Massimo reinterpreta in maniera eccellente le parti di basso suonate precedentemente da me e Marco infine sostituisce le batterie programmate con il suo modo geniale e molto musicale di interpretare tutte le ritmiche.
EDMONDO: Con Alessandro come detto abbiamo una formula che funziona da sempre: lui è “il compositore di corte”, colui che scrive l’80% dei brani, io poi lavoro con lui nel completare e focalizzare meglio le composizioni. Successivamente penso ai testi e tematiche e poi mi occupo principalmente di tutta la produzione artistica, che logicamente democraticamente vagliamo assieme. In questa fase si aggiunge Fabio Serri, storico elemento del gruppo che con noi rivede e veste in modo nuovo alcune parti. Tutto questo con grande naturalezza. La sezione ritmica di Marco e Massimo si aggiunge successivamente in modo molto importante: tutti i brani sono pensati anche per i musicisti che li eseguiranno, per le loro peculiarità dove ognuno è libero di mettere del suo e per questo ci teniamo ad avere con noi ottimi musicisti. Massimo e Marco sono due musicisti molto musicali, elemento fondamentale per una sezione ritmica che altrimenti potrebbe risultare solo di accompagnamento.

L’album è stato presentato in anteprima, ad agosto, al Trasimeno Prog. Che riscontri avete avuto? Come è andata?

ALESSANDRO: Oltre ad alcuni brani degli album precedenti, abbiamo presentato solo una piccola parte di “Puer Aeternus”, e i commenti dei partecipanti sono stati positivi.
EDMONDO: Presentare dal vivo un nuovo album è sempre un’esperienza molto emozionante. Presentare un lavoro così complesso ancora di più. Ogni ingrediente è pensato con attenzione, il live deve amplificare ancor più i concetti e il significato storico e musicale di un disco. Il concerto è andato bene, abbiamo avuto con noi sul palco anche le figure di Sophya Baccini e Simona Fasano che ci hanno permesso di dar voce a vari personaggi presenti nell’album. Per l’occasione abbiamo messo a disposizione del pubblico una stampa di 50 copie a tiratura limitata da noi autografate appositamente andata in stampa per il concerto, le grafiche non erano ancora perfette ma come sappiamo a volte queste “particolarità” piacciono.
L’album uscirà ufficialmente venerdì 10 novembre e sarà subito acquistabile tramite il sito della nostra casa discografica Ma.Ra.Cash Records che ne cura stampa, distribuzione e promozione oltre che in tutti i negozi a loro associati. La versione digitale su tutte le piattaforme uscirà circa venti giorni dopo.

Pensate di presentare “Puer Aeternus” dal vivo in qualche altra occasione?

ALESSANDRO: Sicuramente. La prima in assoluto sarà il 7 dicembre 2023 a Genova nella bella sala “La Claque“ del Teatro della Tosse, dove avremo alcuni degli ospiti presenti nel disco come Sophya Baccini, Martin Grice, Simona Fasano, Simone Carbone, il quartetto d’archi e la sezione fiati presente nell’album. Alle tastiere con noi ci sarà anche Luca Scherani che dal concerto fatto al Festival Trasimeno Prog è entrato ufficialmente a far parte della nostra formazione, novità di cui siamo molto felici. Un bel gruppo di artisti sul palco.
EDMONDO: Per l’occasione faremo le riprese dello spettacolo e registreremo l’evento su multitraccia per documentare il concerto. L’evento sarà organizzato dagli Ancient Veil in collaborazione con Black Widow di Massimo Gasperini, con Marina Petrillo del Teatro della Tosse e sarà presente il nostro discografico Massimo Orlandini della Ma.Ra.Cash Records. Vi aspettiamo davvero numerosi.

Per concludere, cosa ne pensate della scena prog italiana ed internazionale? Il genere si mantiene di nicchia, ma non mancano artisti e gruppi di qualità…

ALESSANDRO: Purtroppo per problemi di tempo, non riesco a seguire molto, ma da quello che mi capita di ascoltare su Facebook, ci sono veramente delle realtà musicali con musicisti incredibili. Spero con tutto il cuore che si esca dalla “nicchia” per entrare (come negli anni settanta) nelle orecchie dei giovani e che ci sia un nuovo Rinascimento del Prog.
EDMONDO: Penso che ogni forma d’arte ed espressione artistica realizzata con sincerità di intenti, passione e professionalità sia sempre un passo in avanti e qualcosa di interessante, qualcosa di stimolante. Un nuovo album/concerto mi deve incuriosire, spiazzare, sorprendere, far piangere e ridere. Quando invece un musicista, un artista non crea nulla di veramente sentito o personale, non scava nel suo profondo, non osa, non si emette a nudo rischiando la “bellezza“ del giudizio e si accontenta solo di mettere insieme piacevoli soluzioni già codificate, riconosciute o pensa solo ase stesso schiavo dell’apparire e dell’egocentrismo… beh, solitamente crea qualcosa di noioso, di spento, che nulla aggiunge alle emozioni collettive. Questo avviene in ogni ambito culturale e artistico e quando questa formula si presenta senza distinzione di genere non mi comunica nulla. Ci sono tanti artisti bravi oggi, coraggiosi, basta saperli cercare, in questo la rete è un grande alleato, ma bisogna sapere scegliere come davanti ad una enorme libreria che ti fornisce migliaia di libri. Mai prendere il libro più vicino al proprio braccio e accontentarsi.

Grazie per la disponibilità, un caro saluto e… una chiusura a scelta.

ALESSANDRO: Grazie Valentino!
EDMONDO: Ognuno di noi può essere “Puer Aeternus”, ognuno di noi in parte lo è. Saluto e ringrazio tutti e vi invito ad ascoltare l’album e a seguire attentamente il libretto con la storia e i testi presenti al suo interno. Sicuramente scoprirete qualcosa anche di voi stessi.



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