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LINDH, PÄR Luca Rodella
 

Giusto per rompere il ghiaccio... dov'è il disco nuovo?

Sta per arrivare! Si chiamerà Bilbo e sarà basato sullo Hobbit di Tolkien.

(un attimo di panico dato dal timore mi stesse prendendo in giro, a cui fa seguito l'originalissima domanda) ...davvero?!

Fino ad un paio di anni fa, né Björn Johansson né io pensavamo saremmo mai stati coinvolti in un CD basato suTolkien. Ciò che è accaduto è che, improvvisando durante le pause di relax mentre lavoravamo a Gothic Impressions, continuavamo a tornare su temi che avevamo scritto ognuno per proprio conto da ragazzinì (quando eravamo molto ispirati dal leggere Tolkien). Ci siamo accorti che entrambi avevamo materiale di alta qualità che si combinava assieme in modo molto bello. Abbiamo quindi organizzato il tutto ma il problema, in questo momento, è che il progetto a cui abbiamo dedicato tutte le nostre forze negli ultimi dieci mesi, ovvero questo CD basato sugli scritti di J.R.R.Tolkien che è già registrato e missato, deve attendere il permesso della Tolkien Estate per la realizzazione perché abbiamobasato quattro pezzi su liriche prese da questi. Abbiamo scritto al Signor Christopher Tolkien lo scorso Luglio e stiamo ancora aspettando il con senso definitivo; in ogni caso ci hanno fatto sapere di aver molto gradito la nostra musica per cui aspetto una risposta positiva entro breve.

Questo giustifica in parte il mini CD Rondo uscito recentemente; ma quale significato ha, cosa rappresenta? Non mi pare sia all'altezza di Gothic Impressions... non è al suo livello e neppure in linea con ciò che posso immaginarmi sarà Bilbo.

Posso in effetti capire che Rondo confonda un po' la gente. E' stato realizzato per dare soddisfazione alle richieste che sono giunte da ogni angolo del mondo (esclusa l'Africa). Ci scrivevano chiedendo di rendere disponibile la nostra versione di Rondo, che era stata trasmessa via radio nel 1995. L'intenzione originaria era quella di produrre questo come singolo assieme a Jazz Eruption (un altro breve pezzo che si trova sul CD...ndR), ma giusto in quel periodo la televisione russa richiese un pezzo nello stile di Solaris per un programma che stavano preparando su di me ed ho quindi inserito anche questo nel disco. Lo si deve guardare come uno stuzzichino per cose che devono ancora venire... è stato registrato durante una prova, con due soli microfoni messi in mezzo alla stanza, e mostra il nostro potenziale come live group.

Nell'attesa del permesso per Bilbo, a cosa stai lavorando e cosa hai pianificando per il futuro più remoto?

Dunque... abbiamo dato il via ai preparativi per registrare il terzo e quarto capitolo del Pär Lindh Project che saranno entrambi CD di durata completa; speriamo di farli uscire entrambi entro la fine dell'anno. E' già tutto scritto. Stiamo anche organizzando materiale per concerti in modo da poter offrire live show spettacolari... a cominciare da quest'anno, con la nostra presenza come gruppo di punta al Gothenburg Art Rock Festival il 4 di Maggio. Per ciò che invece riguarda il futuro più lontano, devo dire che ho materiale per circa 8-10 altri CD che attendono su demo tape e spartiti; la mia speranza è di sistemare il tutto e realizzare con questo una successione di produzioni di alta qualità nel corso dei prossimi anni. Recentemente io e Roine Stolt abbiamo poi deciso di lavorare assieme per realizzare almeno un CD e stiamo per contattare altri musicisti con il fine di formare una band senza coinvolgere coloro con i quali stiamo attualmente lavorando.

Tu fai riferimento senza remore, enfatizzando anzi l'attributo, al rock Progressivo; proponi una musica che può essere considerata la ma-terializzarione del termine rock sinfonico; realizzi questo servendoti strumenti presi direttamente dal periodo d'oro del Prog; hai sviluppato un lavoro elaborando un testo fantasy nella più tipica tradizione progressiva... non credi che così facendo tu ti stia chiudendo entro un cliché, un ambiente già conosciuto che potrebbe diventarti stretto?

Hmm... domanda interessante. Credo che questo problema sia comune a tutti gli artisti, qualunque sia il genere all'interno del quale credano di muoversi; l'importante è essere consapevole di questo in ogni momento. La mia personale reazione è provare a fare ogni album differente dall'altro (confronta Gothic con Rondo ad esempio) ed in questo modo dare all'ascoltatore un piacevole shock ogni volta che compra uno mio CD. Il mio background musicale è inoltre molto vario per cui credo che la gente continuerà ad essere sconvolta dai nuovi stili e dai nuovi paesaggi musicali che troverà per molti anni a venire.

Il background a cui fai riferimento si è sviluppato anche e soprattutto attraverso momenti come esecutore di musica classica; questo implica una considerevole preparazione tecnica che può derivare solamente da una mole di studio non indifferente. Come ti poni di fronte a coloro che ritengono che, ad una situazione come la tua, sia preferibile il non saper suonare, per l'istintività e la libertà che questo permetterebbe?

Per come lo vedo io è un percorso a due strade.
Primo: un musicista che ha studiato ed ha raggiunto alti livelli nell'arte di scrivere e suonare musica sviluppa la comprensione di un sapere, di un linguaggio all'interno della musica che rimane nascosto e sconosciuto alla maggior parte della gente. Di questo hai bisogno se vuoi veramente contribuire allo sviluppo della musica; se non hai questa conoscenza puoi pensare di avere inventato qualcosa di nuovo ed originale quando stai invece solo copiando cose che sono già state fatte migliaia di volte.
Secondo: il pericolo è che se studi molto e la tua personalità non è abbastanza forte per proteggere la tua identità musicale, potresti essere conformato a influenze esterne derivanti da insegnanti o da una certa tradizione consolidata. Questo temo accada spesso e potrebbe essere fatale per l'integrità musicale di una persona.
Conclusione: per ciò che ho appena detto, mi sento confortato dall'essere in una sorta di terra di nessuno, fra le regole della musica classica, in qualche modo rigide ma necessarie, e l'ingenua (in senso positivo) libertà del rock o art rock che dir si voglia.

Nelle note di copertina del tuo primo lavoro dici di avere fatto tutto il possibile per minimizzare l'utilizzo di moderni suoni sintetizzati in favore di vecchi strumenti acustici ed elettrici. Perché questa scelta (quando le riviste di strumenti dicono che con questo o quel tipo di campionatore si può fare di tutto... anche il caffè!)?

Ho voluto attaccare il modo in cui certe tecnologie sono state usate da alcune persone per imbrogliare, perché troppo pigre o non abbastanza dotate per suonare in modo corretto uno strumento. Credo in questo ci sia un pericolo che potrebbe non essere evidente a tutti... te ne rendi però facilmente conto se guardi a come siano sempre meno i giovani musicisti dotati di personalità che entrano nel mondo della musica. Al giorno d'oggi faccio fatica a trovare un nuovo gruppo che io abbia veramente voglia di andare a vedere per farmi stordire dalle loro capacità esecutive.

...A proposito di buoni musicisti: alcuni degli Änglagård suonano con te, Roine Stolt dei Kaipa ti affianca nel missaggio, sei vicino agli Anekdoten che sono a loro volta molto amici con Ulf Danielsson della A.P.M. nonché con i Landberk (il cui bassista è titolare dell'etichetta Mellotronen). La scena progressiva svedese è veramente così unita e fraterna o più semplicemente le persone che seguono il prog sono così poche che è facile trovare gli stessi nomi ovunque?

Dunque: quando nel '91 ho organizzato il primo Progressive Festival in Svezia, la maggior parte di ciò che è l'attuale scena progressiva si ritrovò e quella notte diventò una sorgente di grande ispirazione per tutti noi. La Svezia è una piccola nazione per cui noi progressivi tendiamo a tenerci in contatto continuamente ed in generale ci aiutiamo a vicenda.

Ma perché questa piccola nazione è così prolifica di suoni progressivi?

Credo che in Svezia il rock Progressivo sia stato più martoriato che in qualsiasi altra parte del mondo, forse con l'eccezione della Gran Bretagna... qui la reazione è dovuta essere molto forte. Questo, sono sicuro, è il motivo per cui la Svezia è diventata una nazione così importante per il rock sinfonico e progressivo. Inoltre noi abbiamo nel passato avuto una forte tradizione che è sopravvissuta nascosta durante gli anni ottanta. I media ancora ci odiano quassù, ma c'è stata qualche apertura negli ultimi tempi per cui c'è speranza.

Cosa ci dici riguardo ai Nice?

Ho telefonato a Lee Jackson un paio di giorni prima del Progfest di Los Angeles del '93 e gli ho detto di venire a vedere gli Änglagård e me suonare. Lo trovò un grande evento e ci siamo tenuti in contatto fino a che, nell'autunno del '94, l'ho incontrato in Inghilterra per un'intervista ed ho notato come potesse ancora suonare molto bene. Decidemmo in quell'occasione che avremmo fatto qualche cosa nel futuro ed all'inizio del 1995 mi disse che Brian Davidson era disponibile. Di li a poco avrei dovuto suonare a Gothenburg e, visto che in quel momento non avevo una band, pensai di suonare con Brian e Lee. Affittai uno studio per le prove a Londra dove provammo per il concerto, ma purtroppo fu cancellato. Pensammo anche di fare un CD ma la situazione finanziaria della mia etichetta era un po' traballante in quel periodo per cui i piani sono stati accantonati... e questa è la situazione in cui ci troviamo tutt'ora. Se un'etichetta ci volesse sostenere, potremmo facilmente registrare un CD in qualunque momento.

Penso sia tutto, hai qualcosa da dire ai prog fan italiani?

Sì. voglio dire che amo l'Italia (strana risposta in un'intervista richiesta da un giornale italiano!...ndR) e mi piacerebbe da morire venirci a suonare. Mi ricordo quando avevo 19 anni, feci alcuni concerti pianistici in Italia e ci fu questa data, all'aperto, a Roma. Stavo provando su di uno Steinwaygrand (celeberrima marca americano-tedesca...ndR) in qualche parco nel centro della città ed all'improvviso fui circondato da uno stormo di ragazzine (potete immaginarvi come la cosa mi rese lieto) per cui decisi di suonare un po' di ELP invece del materiale classico che avevo davanti; con mia grande sorpresa conoscevano questa musica molto bene e la cosa piacque loro molto. Questo non sarebbe mai potuto succedere in Svezia. Ne ero stupito.

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