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SAGA Alberto Nucci e Marco Del Corno
 

Il nome SAGA non dovrebbe risultare sconosciuto a molti: nati sul finire degli anni '70, hanno fin da subito sancito un proprio stile che poi ritroveremo, riveduto e mischiato assieme ad altri, nella gran parte delle produzioni new Prog di stampo inglese. A metà strada tra pomp e Progressive, il gruppo canadese si era perso per strada, col passare degli anni, fino a ritornare su ottimi livelli, senza per questo dover ripercorrere i propri passi, con l'ultimo "Generation 13".

Dopo l'inizio della vostra carriera, nel 1978, avete cercato talvolta di fare qualcosa di diverso, diciamo anche di più commerciale. Come vedete la vostra crescita musicale, dopo 17 anni?

Jim Crichton: Credo che il materiale migliore dei Saga sia stato prodotto quando la band non si è curata di ciò che era musicalmente di moda e ciò che andava nelle radio, concentrandosi solo sul produrre degli album che noi personalmente trovavamo interessanti e soddisfacenti. Includerei Generation 13 tra i migliori lavori, in tal senso.

E' innegabile che il vostro sound abbia influenzato molte bands, durante gli ultimi anni. Cosa pensate quando vedete una band che vi copia?

E' sempre stato gradevole vedere una band suonare brani dei Saga. Dopo un nostro concerto in Florida andammo in un club e vedemmo una band suonare On the loose meglio di come l'avevamo suonata noi; molto divertente!

Che cosa vi ha spinto a prendere ispirazione dal libro 13 GEN abort retry ignore fail per Generation 13?

Stavamo pensando di fare qualcosa di più di un semplice disco da 9 brani con un possibile radio-hit. Volevamo fare qualcosa che avesse possibilmente vita meno breve e che potesse magari svilupparsi in altre cose. In effetti ci sarà un CD ROM in uscita in autunno basato su G. 13, il quale si è appunto sviluppato in qualcosa d'altro.

Una breve spiegazione del progetto Generation 13...

Il concept dietro G. 13 parla semplicemente dì chi non vuole prendersi la responsabilità su se stesso e sulle cose intorno a lui e vive la vita come fosse una vittima. Non pensiamo che la sua struttura (musicale e concettuale) sia audace. Semplicemente avevamo bisogno di fare qualcosa che non rappresentasse una formula e che fosse al tempo stesso stimolante e che ci proponesse una sfida. L'uso dell'orchestra era necessaria per dare l'impressione della colonna sonora, quale l'album è... anche se il film non esiste!

Piani per il futuro? Magari un concerto in Italia...

I promoters italiani sembrano non interessati ad un concerto dei Saga, ma noi effettueremo ugualmente un tour negli ultimi mesi del 95. Dopo di ciò... vedremo.

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