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GALLEON Ulf Pettersson
 

LYNX (1993)

Registrare “Lynx” è stato un vero piacere e penso che si percepisca quando lo ascolti.

Abbiamo deciso di effettuare le registrazione come un gruppo di 4 elementi anziché basarci soltanto su batteria, basso, chitarra o tastiere.

Göran era appena riuscito a procurarsi un Mini Moog. Era meraviglioso suonarlo assieme ai campionamenti di Mellotron che avevo ricavato da un vecchio set di nastri del Mellotron 400S rubatomi un paio d’anni prima.

“News”, “Wild Ocean” e “On the North Shore pt2” sono state le prime canzoni ad essere registrate. Erano abbastanza immediate e sono state registrate in presa diretta. Mike Värn suonava le tastiere principali quando le parti di chitarra non erano presenti, come la parte tastieristica introduttiva su “News”. Io avrei effettuato qualche sovraincisione di tastiere solo in parti occasionali.

Il resto del materiale era maggiormente prodotto, come “Untouchable” che in prima istanza suonava come una lenta ballad dei Pink Floyd. Avevo appena visto un video degli It Bites e la canzone ‘Underneath your pillow’ mi suggerii che avremmo potuto registrare il pezzo in maniera simile ma con un approccio più aggressivo.

Su “The Storm” abbiamo aggiunto l’intro di atmosfera ed ho sovrainciso la chitarra acustica di Mickes con un sample di chitarra che dava alla canzone quella fragranza che ci piaceva tanto.

“Epilogue” è stato realizzato in studio perché avevamo solamente i testi e la vaga idea che la canzone avrebbe dovuto essere fluttuante e vivace. Ho suonato qualche accordo e Göran ha realizzato la melodia ed è stato un processo molto veloce dall’inizio alla fine.

In assoluto penso che “Lynx” sia un grande album. E’ pieno di emozioni e ricco di intessiture. Peccato che non avessimo le risorse di registrazione che ci avrebbero permesso di renderlo competitivo rispetto ad altri album del genere.

HERITAGE & VISIONS (1994)

Mi sono unito al gruppo nell’estate del 1993 quando “Lynx” era già stato pubblicato e abbiamo passato l’intera estate a provare il materiale. Dal momento che Dan, Göran e Micke avevano già composto ed arrangiato le canzoni. Per me era solo questione di inserire linee di tastiera dove sentivo ce ne fosse bisogno.

Alla fine dello stesso anno abbiamo iniziato le registrazioni. Questi erano, da come li ricordo, bei tempi, ed i Galleon erano ancora una palestra ove potevi gettare le idee più folli. La piccola parte metal alla fine di “Intensions” è stata inventata in studio. Ancora ricordo Göran urlare: “due minuti adesso!” sul canale audio nel punto di “Intensions” dove c’era l’assolo di piano. Non sapevamo cosa mettere in quel punto quando stavamo registrando la traccia di base, a parte il fatto che volevamo allontanarci dalla velocità per poi tornare a pieni livelli di energia alla fine. All’inizio eravamo abbastanza sicuri da lasciar correre un paio di minuti di musica senza sapere cosa avremmo fatto in quel frangente. Puoi sempre aggiungere qualcosa e fare in modo che rimanga in profonda sintonia con la musica.

Abbiamo anche suonato con qualche oggetto strambo, come avevamo fatto in “Lynx” usando il tubo di un aspiratore.

Sentivamo anche che il tema introduttivo di “Lullaby” aveva bisogno di trame aggiuntive, così abbiamo introdotto Björn Lodmark che ha brillantemente suonato il violino in quella canzone.

Allo stesso tempo avevamo appreso che l’etichetta giapponese Zero Corporation era interessata a stampare Lynx in Giappone e nel lontano oriente. Zero voleva che aggiungessimo una bonus track per il mercato giapponese in maniera tale che potesse dissuadere i potenziali acquirenti dal cercare le copie importate. Dan aveva fatto tutti i suoi overdubs di batteria soltanto con una coppia di tom, una gran cassa e alcuni piatti. Göran non aveva il suo basso ma solo il suo pedale. Avevo soltanto un piccolo pezzo di pianoforte che avevo iniziato a suonare e Göran aggiunse la melodia e presto nacque “Astonished”. Poi fu la volta della parte difficile e noiosa; qualcuno avrebbe dovuto scrivere i testi. Nessuno voleva farlo così abbiamo deciso che ciascuno di noi avrebbe dovuto. Ognuno di noi ha iniziato a scrivere due righe e poi passava la carta alla persona a fianco che a mala pena guardava quello che gli altri avevano scritto prima. Totalmente ignari del risultato fu una cosa del tipo: scrivi la prima cosa che ti passa per la mente. Beh, ad ogni modo ,mentre la stavamo registrando, credo che fu Micke a tirar fuori quella brutta storia che ne costituì il testo definitivo.

Accadevano fatti misteriosi nello studio in quel periodo. Le cose sparivano, i suoni cambiavano senza ragione alcuna, alcuni effetti della batteria che sentimmo un giorno, quello dopo erano completamente spariti e cose del genere.

Avevamo stabilito che “King of Argon” avrebbe dovuto essere inclusa in H&V ma il nastro con la registrazione sparì e fummo costretti a rinunciarvi. L’unico nastro che recuperammo fu la parte strumentale alla fine della canzone ed essa apparve in seguito come bonus track nell’edizione giapponese dell’album.

In conclusione penso che H&V sia un buon album con ottima musica. Non ho un pezzo che preferisco in particolare e li valuto individualmente, come se ogni canzone avesse la sua propria forza. La cosa che non mi piace è la produzione, poteva essere un album eccezionale con un suono migliore.

THE ALL EUROPEAN HERO (1996)

Nel procedimento di scrivere un concept album ci sono molte cose a cui pensare. Quando non l’hai mai fatto prima, ci sono molti trabocchetti in cui potresti cadere e noi non ne abbiamo mancato neanche uno! La prima cosa è quella di riuscire a coinvolgere tutti, concordi sulla direzione da prendere.

Sapevamo dall’inizio che avremmo avuto bisogno di più materiale possibile. Sfortunatamente, o dovrei dire fortunatamente, Micke aveva realizzato alcune meravigliose canzoni e queste segnarono il percorso del resto del materiale. Tuttavia fu un compito ingrato quello di scrivere canzoni che si mantenessero su quello standard. Così finimmo per avere un sacco di materiale al quale Micke aveva aggiunto i testi, come parte della sua storia del concept, ma che non sono mai entrati a far parte del concept stesso perché non ritenute adeguate. Questo spiega perché la storia è così confusa persino per noi.

Dan Fors ha avuto il peggior caso di febbre da studio che abbia mai visto, e non è mai stato del tutto soddisfatto del suo drumming in nessuno dei dischi che abbiamo fatto. Man mano che le registrazioni vanno avanti le sue braccia e le sue gambe diventano rigide ed insensibili come ferro. Così la prima cosa che decidemmo di fare era di metterlo più a suo agio nello studio. Questo significò programmare una clicktrack che ci permettesse di eliminare le parti di cui non era abbastanza soddisfatto.

Sfortunatamente non ricordo nessun evento speciale dalla registrazione di quest’album perché è stata sospesa per la registrazione di altri due album prima che “All European Hero” fosse finito.

Ricordo di aver comprato un computer con del software di registrazione al fine di aggiungere alcune tracce addizionali alle 16 tracce analogiche di cui disponevamo. Era l’inizio delle registrazioni basate sul computer e non funzionavano molto bene. Ho registrato alcune parti di pianoforte in teatro con un registratore DAT che avevo riportato in studio cercando di sincronizzarlo con le tracce di base. Non ha funzionato al meglio, così si possono sentire qua e là degli accordi di pianoforte fuori tempo. Il sistema si è rivelato molto maneggevole quando era il momento di editare i vari pezzi di musica insieme.

Questo album comprende alcune delle migliori canzoni dei Galleon di sempre e sebbene il suono sia un po’ migliore rispetto ad “Heritage and Visions” non è lì che saremmo voluti arrivare. Canzoni che ritengo eccezionali sono: ‘Jacks Slumber Party’, ‘Paternity suite’, ‘The all European Anthem’, and ‘Seeking Knowledge’.

AT THIS MOMENT IN TIME/ KING OF ARAGON (1995)

Abbiamo capito che la realizzazione di “All European Hero” avrebbe richiesto troppo tempo prima di giungere al termine, così ci è venuta l’idea di far uscire un’edizione speciale limitata mentre i fans aspettavano. Avevamo alcuni outtakes che avevamo già deciso di non includere nel concept e aggiungemmo la nuova versione di “Eternal Shadows”. La abbiamo presentata alla Zero Corporation ma non pubblicarono i singoli, Comunque ci chiesero di aggiungere un paio di tracce così avrebbero potuto pubblicare un album completo dedicato al mercato asiatico.
Così abbiamo scavato nel cumulo delle idee scartate, sapendo che qualsiasi cosa avremmo scovato non doveva adattarsi ad un certo feeling, ci siamo sentiti più liberi di scegliere idee che ci piacevano come elementi separati. Se ci pensate, potreste probabilmente capire che quest’album è quello che contiene i tipi di canzoni più diverse.

Mentre facevamo questo ci colpì la terribile notizia della morte di un caro amico, uno dei più vicini a Micke e questo lo ha devastato. Penso che la luce della musica sia spenta in Micke si è spenta nel momento in cui è accaduto questo. E’ stato in questo periodo che ha perso molto del suo interesse per la musica e tutto era da lì in poi lui in calando.

In breve, dopo aver registrato questi due album, abbiamo completato “All European Hero”.

MIND OVER MATTER (1998)

Dopo il primo piccolo tour europeo che abbiamo fatto nel 1996 le nostre teste erano piene di ispirazione. Tuttavia abbiamo deciso di smettere di scrivere canzoni individualmente invece di convogliare la nostra energia in una splendida mente. Micke è affondato sempre più profondamente nel suo coma musicale e si è mostrato sempre meno interessato a contribuire con le sue parti di chitarra. Ha un grosso talento ed è una vergogna vederlo andare sprecato.

Le prove per questo album sono state noiose ed hanno richiesto molto tempo, La registrazione è stata piena di cattive sorprese e la ricordo come la peggiore che abbia mai sperimentato.
Abbiamo iniziato provando a registrare l’album dal vivo, come avevamo fatto un paio di anni prima, ma quando la registrazione arrivò alle fasi finali scoprimmo che la nostra performance non aveva quegli standard che ci aspettavamo. Non fu affatto facile dal momento che Micke si era trasferito a Stoccolma e non poteva partecipare alle session. Dovemmo ingaggiare un altro chitarrista per realizzare le tracce guida.

Decidemmo di ricominciare tutto da capo, ma Dan disse di no, e non voleva saperne niente (chi poteva veramente biasimarlo?). Arrivammo al compromesso di registrare la batteria usando una clicktrack nella sala di registrazione. Questo per farlo sentire ancora più a suo agio. La batteria su questo disco è venuta proprio bene. Abbiamo sovrainciso il basso come ultima cosa, prima delle tracce vocali. Lo abbiamo esaminato con attenzione e non abbiamo trovato nulla che non andasse. Abbiamo esaminato ogni particolare per scoprire eventuali errori ma tutte le tracce suonavano bene individualmente.

Dopo diversi giorni di mal di testa scoprimmo infine che c’erano alcuni problemi di compatibilità tra il registratore analogico ed il computer. Quando riuscimmo a risolverli non eravamo abbastanza soddisfatti ma eravamo abbastanza spaventati da non voler toccare più nulla. Eravamo tutti d’accordo di lasciare stare tutto così com’era. La parte divertente è che il titolo dell’album sembra proprio il contrario di ciò che realmente avvenne: la materia sembra avere avuto la meglio sulla mente!

BEYOND DREAMS (2000)

Alcune canzoni che non abbiamo potuto inserire su mind over matter sono state incluse in questo album. Sven Larson si unì alla band nell’aprile del 1999 e abbiamo iniziato a provare alcune canzoni e questo ha avuto l’effetto di una violenta iniezione di vitamine per tutti. Siamo rimasti sorpresi di realizzare che non avevamo bisogno di registrare tutti quegli overdub come eravamo soliti, per riempire i vuoti nelle composizioni. Dal momento in cui avevamo un set di base di strumenti e tutti raggiungevano il loro obiettivo. Era stata la chitarra di Sven ad avere l’energia e la ricchezza necessarie a liberarci di tutte le tastiere inutili che avrebbero altrimenti appesantito il suono.
Le registrazioni durarono per tutta l’estate del 1999 e si svolsero in maniera abbastanza tranquilla senza strani inconvenienti. Poiché scrissi quasi tutto il materiale per quaest’album avevo già registrato i demo delle canzoni che seguimmo pressoché rigorosamente.

Guardando indietro, sebbene estasiati dal meraviglioso modo di suonare i Sven, ricordo che le registrazioni furono abbastanza noiose. E questo probabilmente influenza il mio giudizio sul disco, devo dire che lo trovo piuttosto noioso. Mi vengono invece in mente due eccezioni: “Let us be amazed” e Dreamland” mi piacciono molto.

FROM LAND TO OCEAN (2003)

Durante le registrazioni di “Beyond Dreams” ho suonatoi qua e là diverse parti di tastiera del nuovo Alesis Q8 di Göran. Questi sedeva sul sofà della saletta mixer e diceva: "Hey, registra quello che hai appena suonato, ci sono delle grandi idee!" Così prendemmo questi piccoli pezzettini e costruimmo le fondamenta di “The Ocean” Questi pidccoli pezzi non erano canzoni complete ma piuttosto piccole linee che potevamo sviluppare. Decidemmo quasi da subito che non ci saremmo dovuti preoccupare di scrivere le parti individualmente ma di lavorare insieme come una squadra.

Le composizioni e l’arrangiamento avrebbero preso molto tempo già per chi vive della propria musica ma il fatto che ognuno di noi avesse un proprio lavoro fece sì che le occasioni in cui avremmo potuto lavorarci su fossero davvero poche. Questo spiega perchè ci sono voluti quasi due anni per completare la suite. E quando fu finita dovevamo cominciare a scrivere il materiale per il secondo CD.

Le registrazioni di “The Ocean” furono davvero facili e penso che non sia stato mai così facile registrare un album dai giorni di “Lynx” e “Heritage & Visions”. Provammo le canzoni per un periodo abbastanza lungo dato che questo faceva parte del processo compositivo. Poi fu solo questione di registrarlo in parti che avremmo potuto agevolmente mettere assieme in fase di missaggio. Registrare l’intera canzone per intero sarebbe stato quasi impossibile dato che non puoi veramente focalizzare abbastanza energia per mantenere uno standard qualitativo per un intero album. Oltre a ciò non ci sono ad ogni modo nastri abbastanza lunghi.

Abbiamo registrato in maniera poco convenzionale, con microfoni ad ogni tamburo, chitarra, basso e tastiere. Tutto avvenne in una maniera tale che avrebbe fatto venire le lacrime a qualsiasi ingegnere del suono con un minimo di amor proprio. Fortunatamente io non sono uno di questi tipi e valuto una grande performance in contrapposizione con l’alta fedeltà. Un buon suono può abbellire una performance povera, al contrario una grande performance può mascherare un cattivo suono. Naturalmente l’obiettivo sarebbe quello di unire le due cose.

Registravamo mentre provavamo e credo che questo si adattava a noi alla perfezione. Nonostante ciò probabilmente saremo più attenti ad isolare gli strumenti e ad avere un miglior suono nel prossimo album. Tutto il materiale su questo album è stato registrato più o meno live, con poche sovraincisioni. Una canzone come “Liopreurodon” è andata a finire direttamente sul nastro, praticamente senza overdubs. L’unica cosa che veramente mi ha annoiato fu che tutte le parti di Mini Moog hanno dovuto essere sovraincise in un secondo tempo ma questo perchè il nostro Mini Moog vive di vita propria ed è quasi impossibile mantenerlo in tono per un periodo abbastanza lungo da fare registrazioni dal vivo.

C’è questo spazio dietro la sala prove che si adatta bene a sala mixer ma non è acusticamente adattata in alcun modo così il missaggio ci fece diventare quasi pazzi. Già il missaggio da solo prese quasi 6 mesi, su una base giornaliera quasi regolare, così eravamo abbastanza sazi di ascoltare le canzoni più e più volte. Inoltre dovevamo rimettere insieme i pezzi della stessa canzone registrati in un periodo di oltre un anno. Questo fu a mio parere la parte più stressante di tutto il processo.

Non si è quasi mai soddisfatti completamente del lavoro che si fa e se accade di essere soddisfatti allora è il momento di fare un passo indietro e tirare gli strumenti nel cesso. Siamo abbastanza soddisfatti di quest’album ed esso è sicuramente il frutto di un lavoro di squadra. E’ il risultato dell’apporto di ogni membro della band e questo è il modo in cui dovrebbe essere. Ci saranno sempre tuttavia alcune cose che tu pensi che avresti potuto fare meglio e ciò è soprattutto vero quando stai lavorando ad un album che ha richiesto più di 3 anni per essere completato. In quel periodo hai abbastanza tempo per crescere sia musicalmente che come persona e le cose di cui eri veramente orgoglioso 3 anni prima possono non essere buone come una volta pensavi che fossero.

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