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CALLIOPE Alberto Nucci
 

Il fatto che nel vostro secondo disco le tastiere siano meno invadenti, riequilibrando la proporzione con gli altri strumenti, è una cosa voluta o si tratta di un naturale sviluppo della vostra musica?
Rinaldo Doro: In "Città di frontiera" molto materiale è stato composto da Mario, il chitarrista. Non c'è nulla di intenzionale nella nostra musica; chi porta una composizione è spesso destinato a vedere la sua opera completamente rifatta e fuorviata dalle sue intenzioni originali. Talvolta può essere interessante, talvolta no, ma è sicuramente un tentativo di staccarci dagli schemi usuali di questa musica. Anche se il prog non è un genere facilmente circoscrivibile! Noi seguiamo l'andare degli avvenimenti, vogliamo essere testimoni del nostro tempo con la musica. Bada bene, parlo di musica e non solo prog; una cosa che non voglio fare è limitare il mio campo d'azione.
Qualcuno sostiene che la vostra musica non si possa definire propriamente Progressive, bensì semplicemente pop-rock con l'aggiunta di un po' di Mellotron...
Vedi, va bene. Una volta era pop italiano, poi rock, poi punk, poi new wave, ecc... Io faccio musica, ho suonato in gruppi dal 1971, credo di aver fatto quasi tutti i generi. Mi sono sempre espresso secondo la mia personalità e ho avuto i risultati che mi sono sempre prefisso. Lascio agli altri etichettare la mia musica. A me non interessa più di tanto! Chiamateci Grog-prog oppure Hot sox prog, può essere un nuovo genere!
Puoi spiegarci i contenuti dei vostri due album?
Qui dovrebbe parlare Massimo, l'autore dei testi. Per il primo disco dire non direi che si possa parlare di concept; molte cose sono mie, altre di P.L. Frola, il grafico della copertina, altre di Max. Se esiste un filo che unisce i brani, ciò non è voluto. Nel secondo, invece, è proprio voluta la traccia di concetto, le frontiere non sono solo luoghi fisici o geografici, ma sono anche all'interno dell'uomo. Lo scopo del disco è mettere in fila delle priorità dell'anima rispetto alle città e alle persone che ci vivono. Mi spiego meglio: Windsor è una città canadese separata dal fiume Hudson da Detroit. l'una è un paradiso terrestre, gente amichevole e grandi spazi, poche auto e molto verde, mentre l'altra è in una situazione da tensione sociale molto forte, ai limiti della guerra civile. A noi pareva che il contrasto tra le due città simboleggiasse un po' le tensioni all'interno dell'uomo, la cerebralità e l'amore nella parte buona, la bestialità nella parte cattiva. Nel centro, il fiume, la frontiera. Ciò che siamo, ciò che non vorremmo essere. A questo punto si dà un limite artificiale alle nostre tensioni animali e ci si crea una situazione di stallo, una frontiera interna che stabilisce il limite. Questa è la base dalla quale parte l'anima del disco. "La prova" è un invito a darsi agli altri per provare a vivere non come pecore, "Sarajevo" è una testimonianza vera di una persona andata e tornata dall'inferno, come un viaggio all'interno di se stessa... Spero che la traccia sia segnata, ci sarebbe troppo da parlare!
Cosa pensi del rock Progressivo che si può ascoltare ai giorni nostri?
Io sono legato ai '70 ma ascolto quasi tutto del prog contemporaneo, o perlomeno quello che riesco ad avere sotto mano; non è facile reperire il materiale. Credo che addirittura il tasso tecnico sia più elevato che in passato. Forse il problema è nelle composizioni; io non amo molto il prog genere random noise, ad esempio i GENESIS erano molto vicini al concetto di canzone e, secondo me, progredivano nella struttura compositiva fino a creare quei capolavori che tutti conosciamo. Penso che tutti, me compreso, dovremmo studiare e meditare più a lungo le cose che scriviamo.
Per finire... progetti immediati e sogni nel cassetto?
Il terzo disco vedrà la luce nel '95, uscirà forse una cassetta live con un inedito che stiamo mixando in questi giorni (l'intervista è dei primi giorni d'aprile - nda), siamo in trattative con agenti per un manageriato serio. I sogni, carissimo Alberto, non devono finire mai... OOPS, ti devo lasciare perché in questo momento mi sta telefonando Claudia Schiffer, sai com'è... A proposito, com'è quella storia "Se russi ti picchio, se ucraini ti merlo"? Con amicizia, Rinaldo.

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