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STRANA OFFICINA Strana Officina Minotauro 1984 ITA
 

Non sembri strana l'inclusione del primo lavoro di questo gruppo che ha fatto la storia del rock duro italiano in una fanzine Progressive. D'altra parte anche Paolo Barotto ha menzionato lo stesso disco nel suo libro sul pop italiano, paragonandolo musicalmente al BIGLIETTO PER L'INFERNO. Io non mi voglio spingere a tanto, ma sicuramente tre dei quattro pezzi che compongono questo mini album presentano molti spunti interessanti che possono essere apprezzati da amanti del Prog dalle sonorità più dure. Superato come detto il primo pezzo "Viaggio in Inghilterra", uno hard rock molto mainstream, tuffiamoci nelle altre tre lunghe composizioni proposteci dalla band dei fratelli Cappanera. "Autostrada dei sogni" comincia con una bella chitarra arpeggiata che ci introduce ad una ballata in cui la voce di Daniele Bud Ancillotto si destreggia alla perfezione. Cambio di tempo e via... verso le ritmiche più sostenute ma ugualmente sognanti di uno hard rock melodico. La voce di Bud giunge quasi ovattata ma dubito che non si tratti di una scelta voluta, dato che ciò dà una sensazione onirica al suo intrecciarsi con le due chitarre. "Luna nera" rappresenta per me il piccolo capolavoro del disco, davvero un pezzo Progressive con un gran lavoro delle chitarre, anche senza grandi assoli, prima di quello grandioso sul finale, e... ma sì... sono delle tastiere quelle che sento in sottofondo...? Conclude l'album "Piccolo uccello bianco", il pezzo più lungo, che alterna situazioni più sostenute a pause riflessive con (ancora!) un gran lavoro delle chitarre, impegnate ad arpeggiare sotto al cantato di Bud o lanciate in assoli oppure furiose a sostenere la ritmica del grande Roberto Cappanera. Un buon disco Prog, quindi, che al momento ha raggiunto quotazioni non elevatissime ma quantificabili sopra le 50 mila lire, fino a che qualche discografico illuminato deciderà di riproporcelo su CD. Le strade dei fratelli Cappanera e del Prog si divideranno per qualche anno, dopo questo album, fino a quando si ritroveranno a produrre il primo CD degli EGOBAND, ad un concerto dei quali ho avuto occasione di conoscerli di persona. Questa recensione è ovviamente dedicata a loro, che hanno trovato la morte lo scorso 23 luglio in un incidente stradale, ma che preferiamo ricordare nella loro vita messa al servizio del rock.

Alberto Nucci

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