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2066 & THEN Reflections on the future United Artists 1971 GER
 

"La sabbia del tempo sta correndo via col vento" (da "Autumn"). Forse quello stesso vento si è impossessato prematuramente dello spirito creativo di Geff Harrison e co., artisticamente uniti sotto la denominazione 2066 & THEN, archetipo del gruppo tanto promettente quanto sfortunato non avendo mai conosciuto il seppur minimo bagliore di notorietà... Formatisi originariamente nel lontano 1971, essi consumarono le loro velleità artistiche nel breve arco di una sola stagione, mal confortati dallo scarso successo commerciale ottenuto dal loro debut album, purtroppo rimasto l'unico reperto vinilico a testimonianza della bontà espressiva di questo ensemble teutonico. Pur sonetto dalla critica specializzata dell'epoca che lo descrisse come una pietra miliare del giovane rock tedesco, l'insuccesso del disco provocò la prematura scomparsa della band travolgendo i destini dei musicisti coinvolti, costretti ormai a sortite in ambito locale di nessun valore. Musicalmente "Reflections on the future" è un prodotto intenso, un corposo susseguirsi di atmosfere ad alto impatto emotivo: seducenti effetti cosmici di intensità cerebrale, induriti da accattivanti connotazioni heavy, sposano felicemente incantevoli e ariose sequenze progressive plasmando un suono carico di pathos e saturo di drammaticità, inquietante ed emozionante come un racconto orrorifico di E.A. Poe e H.P. Lovecraft. Ondate di sintetizzatore e Mellotron, parsimoniosamente centellinate dall'organista Marvos, vengono spesso sostenute da evolute distorsioni chitarristiche, mentre accenti e fraseggi di stampo acustico impreziositi da fluttuanti tappeti tastieristici creano un malioso scenario colorato da tinte arcaiche. Vanno ricordate per la loro estrema bellezza "Autumn", introdotta da tenui e crepuscolari andature subito scosse da ritmi vorticosi e vischiose, telluriche dissonanze elettriche, la title-track dall'incedere maestoso forte di una solida struttura hard-Prog e la conclusiva "How would you feel", oltre nove minuti solcati da trame avvincenti e melanconiche, quasi un etereo sapore di amori perduti. "Reflections on the future" fu ristampato dall'etichetta tedesca Second Battle decretando un sorprendente interesse verso i 2066 & THEN: pur se esaurito da diverso tempo, questo remake è altamente consigliabile visto l'esborso vertiginoso per accaparrarsi una copia originale edita dalla United Artists in tiratura limitata di soli mille esemplari. Procuratevi "Reflections on the future" senza timori reverenziali, scoprirete di essere al cospetto di musicisti creativi, passionali, intelligenti e soprattutto abili tecnicamente a tessere un pregevole, fantasioso Progressive costantemente venato da inflessioni hard in puro stile seventies.

Alberto Santamaria

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