Sembrerà un paradosso, ma per questo sublime capolavoro dei rumeni Phoenix (titolari di altri eccellenti dischi) dobbiamo ringraziare anche il dittatore Ceausescu! Infatti solo la segregazione dalla scena musicale che contava poteva permettere il concepimento di impeti creativi tanto originali e così la band non si è fatta problemi a miscelare hard rock e folk locale, con alcune azzeccatissime escursioni in territori oscuri. In evidenza Nicolae Covaciu con la sua chitarra elettrica e il cantante Mircea Baniciu, vera ugola della Transilvania, ottimamente impostato e capace di profonde, spettrali interpretazioni. Ma tutto il gruppo è dotato di grande tecnica, dalla sezione ritmica all'intelligente tastierista, il quale non insegue il solito modello sinfonico ma ricerca effetti più sperimentali. Il livello emotivo permane sempre altissimo: per chi scrive questo è uno dei migliori dischi mai ascoltati, una di quelle opere, per intenderci, che oggi non potranno più uscire. Esistono delle ristampe di pochi anni fa, in due lp separati (proprio così!) o singolo cd: fatele vostre e pagatele il giusto, non le cifre assurde richieste dai soliti speculatori.