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SLOGANS Photosinthesis autoprod. 1984 ITA
 

"...Noi non siamo alfieri della musica d'avanguardia, noi non cerchiamo il salto nello spazio, continua trasformazione di note cellule e pensieri ma non una guerra, noi non siamo guerrieri." La recensione (o pseudo-tale) di "Photosinthesis" potrebbe finire qui; in questa strofa è raccolta l'intera musica degli Slogans: nessun volo pindarico, nessun artificio stilistico, solamente una elaborazione, la riproposizione mediata di suoni tipicamente popolari. Non si devono infatti cercare qui innovazione e ricerca, ma capacità e buon gusto che permettono al gruppo di rivisitare e riplasmare suoni già conosciuti ("...eguaglia la tua musica alla forma vegetale, ogni giorno si trasforma ma è sempre la stessa di prima!") e dare prova di come non occorra rivoluzionare il mondo per dar vita ad un eccellente disco di musica progressiva. Questo non vuol dire che il disco sia una pedissequa imitazione, al contrario trasuda originalità senza oltrepassare la soglia della normalità, del lecito. Grande il lavoro delle tastiere che avvolgono e guidano l'intera opera accompagnate dalla chitarra, che si inserisce contrapponendosi a queste. Il risultato è un continuo rimbalzare, fra questi due strumenti, del compito di tessere le melodie, elevandosi alternativamente al di sopra dell'altro, mentre una efficace e puntuale sezione ritmica accompagna con sicurezza e decisione lo svolgersi dei brani. La capacità tecnica e compositiva del gruppo è sottolineata proprio da questo: nel continuo avvicendarsi dei due strumenti alla guida della melodia, non ci sono inopportune variazioni di tono o sgradevoli ostacoli sonori; la musica, benché complessa ed articolata, fluisce con impressionante disinvoltura. La presenza di tre differenti voci e l'importanza dei testi, non deve far pensare ad un lavoro di impronta cantautoriale; queste vengono utilizzate con giusto metro senza invadere le ben strutturate parti strumentali. Interessanti i testi in italiano, mai crudi ma incisivi ("...liberati dai tuoi legami, liberati e vivi nel modo che ami, liberati e pensa ai treni che hai, liberati ora prima che sia tardi."), che completano efficacemente quest'opera, suonata con tale raffinatezza da farla addirittura apparire più semplice e leggera di ciò che in realtà è. Il disco, edizione privata dell'84, ha purtroppo un grave difetto: il prezzo. La quotazione ha molte cifre e questo ne ostacola il reperimento, ma a differenza di altri lavori a cui viene accomunata (adatti solo a riempire gli scaffali dei collezionisti), "Photosinthesis" vanta un valore non solo economico ma anche musicale.

Luca Rodella

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