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EDEN Erwartung Pila 1984 GER
 

Quello degli EDEN è un lavoro da inserire nell'ambito di quel filone progressivo tedesco più romantico, che si distingue nettamente da quelle tendenze, forse maggioritarie, che molti gruppi teutonici hanno avuto verso stili ora più hard ora più cosmici (vedi TANGERINE DREAM) e floydiani (vedi ELOY).La band ha al suo attivo tre LP: "Perelandra", "Heimkehr" ed "Erwartung", che ho scelto per questa relic, mio malgrado, in quanto è l'unico lavoro di questa capace band che sono riuscito a recuperare. Gli altri due mi sono sfuggiti più volte... sia per le esose cifre che venivano richieste sia perché il mio ordine giungeva troppo tardi e qualche appassionato più celere di me, mi privava del piacere di poter finalmente ascoltare questi lavori. Ma passiamo a parlare di questo LP (visto che a nessuno importa molto dei miei insuccessi in campo collezionistico). La band mette in luce, fin dalla sua composizione, il rilievo dato alle parti vocali: vi sono ben tre cantanti fissi (Markus Egger, Anne Dierks e Annette Schmalenbach) la cui impostazione risulta piuttosto enfatica (chi conosce gli EPIDAURUS o i METAMORFOSI può capire cosa voglio dire) anche per il fatto di cantare quasi sempre in coro. Una notazione negativa va alla lingua di espressione, quella tedesca. Non che sia prevenuto nei confronti di coloro i quali cantano nel proprio idioma ma il linguaggio teutonico è un po' troppo spigoloso per adattarsi pienamente alle delicate melodie progressive di questo ensemble. Per quanto concerne il lato strumentale cominciate ad ascoltare questo LP... guardando la copertina! La musica propostaci è spumeggiante, solare e molto equilibrata cosi come il bel disegno riportato sulla cover (caratteristica comune anche agli altri LP). La tendenza è sicuramente verso un progressive anni 70 (anche perché sembra dalle note di copertina che il lavoro sia stato registrato nel '78... ) che non risente affatto della congiuntura negativa, in campo musicale, del periodo in cui ha visto la luce su vinile. Particolarmente caratteristici dell'EDEN-sound i frequenti inserimenti di violino a cura di Dirk Schmalenbach, che utilizza anche sitar, piano, moog e arp, supportati da una sezione di fiati (flauto clarinetto e sassofono) ottimamente gestita da Mario Schaub. Certo è che, talvolta, la composizione risente di eccessi enfatici nella costruzione melodica e delle parti vocali; enfasi forse anche dovuta ai temi religiosi trattati dalla band, che sembrano trasparire dai testi (mi spiace non poter essere sicuro al riguardo non conoscendo minimamente il tedesco) di brani come "Eden", "Spatregen" o "Ein anderes Land". E' questo un disco meritevole di essere scoperto, anche per il prezzo sicuramente non eccessivo; l'unico problema è costituito da una certa difficoltà nella reperibilità dello stesso... sarebbe quindi auspicabile una pronta riedizione laser... chi si offre volontario?

Giovanni Baldi

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